Cisterna

09 novembre 2010

80 è 100

80 e' 100!
Da bambino io avevo una bicicletta un po' del cazzo. Una graziella.
Tutti i miei amici invece avevano la bici da cross con la sella lunga, gli ammortizzatori e il cambio.
La sella lunga gli dava un portamento sicuro, alla easy-rider. Pedalavano comodi, cullati dagli ammortizzatori. Di quando in quando potevano perfino cambiare marcia.
Di fianco a loro, con la mia graziella, io sembravo un povero stronzo. Mi mancava solo il cestino di vimini trapuntato. Loro erano i re dello sterrato, io mi barcamenavo con la mia bici che suonava di ferraglia ad ogni dosso.
Non ero il più sfortunato di tutti. Una bici ce la avevo. Avevo anche il permesso di usarla fuori dal cortile. Però, cazzo, ero l'entry level dei fortunati. Il fortunato base. Io volevo la bici da cross con la sella lunga, gli ammortizzatori e il cambio. La volevo blu. Nella mia testa avevo un film chiarissimo di quel che mi serviva.
Oggi ripenso a quell'episodio. Mi ricordo che seppur dilaniato dal desiderio di una bici da cross blu, io con la graziella, peraltro rossa, mi sono divertito.
Avevo smontato i parafanghi e il cestino per farla diventare più bella.
Avevo imparato a impennarla. Le avevo cambiato la sella.
Ci sono andato nei posti più improbabili e l'ho sfruttata tantissimo, probabilmente proprio perché non era per me un mezzo meritevole di venerazione. Era una bici base, adatta ad un fortunato base.
Porca troia, se ritornassi il bambino in bicicletta con le braghette corte di tanti anni fa, vorrei riavere la mia graziella. Per me era perfetta. Credo che se avessi avuto la bici da cross blu non mi sarei divertito altrettanto. Avrei avuto paura di rovinarla. L'avrei usata con troppa parsimonia.
Da questa considerazione nasce il titolo del mio post.
100, ovvero la perfezione. Il 100%.
Inseguire il 100 è un impulso non corretto. E' distorto.
In realtà 80 è 100.