Cisterna

24 gennaio 2012

Stessa spiaggia. Stesso mare.

BOOM
Il boom economico e l'estate al mare. Le grandi famiglie che pranzano in spiaggia. I bambini che gridano felici. Rumore di onde. Profumo di salsedine.
-Mamma famm' anna'... vuliss' fa obbaggn...
-France', hai fernuto ora di manciare. Teni d'ashpetta' tre ore. TRE ORE.
-Mamma'... gli amici miei fann' obbaggn... io... io...tengo d'anna''

SCHIAFF
Shcreanzato! Sfacimm'e bambine. Quann' arriva papa' t'insegna l'educazione con la cinta...
Fermo davanti alla mamma, Francesco trattiene le lacrime. La guancia gli brucia. Non resiste. Gli scende una lacrima in silenzio, poi l'esplosione. Un pianto acuto e isterico.
Che figura di merda. Tutti gli altri bambini lo guardano. Quelli più grandi gli ridono in faccia. Maria, la bambina tanto bella che viene dal nord, ha abbassato lo sguardo.
Cheffiguradimmerda pensa Francesco mentre non riesce a trattenere il pianto. Tira su col naso e pensa mai piu'... MAI PIU'.
Son minuti interminabili. Un abisso di vergogna.
Francesco non resiste: schiacciato dalla vergogna scappa a nascondersi nella Seicento di zio Peppe.
BOOM
Il botto e lo stridio profondo di uno scoglio sulla chiglia. Il vociare affannato degli ufficiali che interrogano il capitano sul da farsi.
-France', checcazz hai fatt? Hai cumbinato nu casino! Lanciamo l'esseoesse? Appicciamo e' sirene? Prepariamo le scialuppe?
- Ma che ora è? Abbiamo appena fernuto e'mmanciare. Tenimm d'ashpetta' tre ore. TRE ORE.

Fermo davanti agli ufficiali, Francesco trattiene le lacrime.
Cheffiguradimmerda pensa Francesco mentre non riesce a trattenere il pianto. Tira su col naso e pensa che grazie al cielo sua madre gli ha insegnato qualcosa, e la cinghia di suo padre lo ha fissato nella sua memoria.
Ora non resta che contattare zio Peppe per sapere se la sua Seicento è ancora disponibile.

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