Cisterna

18 giugno 2011

Discorso intorno al giuoco del tennis

Voila
Primo piano su un bambino di 10 anni, con le mie fattezze. Una maglietta senza pretese, un paio di pantaloncini senza pretese, un paio di scarpe senza pretese. Un bambino base degli anni ottanta. Intorno cicale e grano maturo. Pacifica campagna d'estate.
Nella casa di campagna del mio amico di città è festa: domani il mio amico inizierà il suo primo corso di tennis. Gli hanno comprato tutto il necessario: un completo da tennis professionale, una racchetta professionale, un set di palline professionali.
Son tutti contenti. Sembra una roba figa... ho deciso: mi aggrego.
Per l'abbigliamento non c'è problema. Maglietta senza pretese, pantaloncini senza pretese, scarpe senza pretese.
Manca solo la racchetta. Anche per quella non c'è problema: la comprerò domani mattina lungo la strada, al negozio di giocattoli: da Iole. Iole ha tutto. Un bambino di città non può capire il mistero glorioso del negozio di paese, in cui ogni bene è in vendita.
Il mattino dopo, 10 minuti prima del corso, passo da Iole. Racchetta GIG in legno. 14900 lire. Oplà, tutto è facile quando puoi appoggiarti ad un negozio di paese.
Si può andare al campo, come da programma.
Incontriamo Perseo Valeri, il mio primo maestro di tennis. Mi ricordo che a me sembrava un vecchio. Probabilmente era più giovane di quanto lo sia io oggi.
Poi ricordo le lezioni. Gli altri giocatori. Le ore liete. Francamente non ricordo il risultato di nessuna delle mie partite, né la prima volta che ho vinto o che ho perso. I miei ricordi sono altri. Il cazzeggio. Scherzi. Battute. Pomeriggi. Serate. Il tavolino del bar. L'acqua e menta gasata per le gare di rutti post-partita.
Per me il tennis era un meta-sport, una specie di momento conviviale.
Da allora molte cose sono cambiate: ho cambiato racchetta, in Italia hanno introdotto l'Euro, Iole ha venduto il negozio. Ho finito di studiare, ho inizato a lavorare. Ho raggiunto e forse superato l'età di Perseo Valeri.
Però il tennis ha sempre avuto per me un valore positivo.
Con questo spirito qualche tempo fa ho accettato l'invito di un avvocato che lavora con noi e siamo andati a giocare a tennis insieme. L'ho fatto più per il piacere conviviale che per il gesto sportivo, anche perché l'avocato ha tipo 70 anni.
Abbiamo organizzato una partita in doppio con 2 suoi amici. Tutti scazzati. Nel tutti includo anche me stesso. La palla imprendibile nell'angolo per noi non era un gesto atletico. Era un gesto cagacazzo, e meritava di essere punito con pene corporali e insulti. Abbiamo giocato per il piacere di stare insieme, di scherzare, di giocare in senso lato. Mi sono divertito molto.
Da allora ho ripreso a giocare regolarmente a tennis ed ho assoldato un coach che funge per me da amico a comando
...l'amico a comando, che lusso perverso: scelgo io se, quando e come si gioca. Quando ho voglia di giocare giochiamo. Se voglio palleggiare palleggiamo. Se mi viene lo sbuzzo di centrarlo con una pallina, lui si limita a schivarla e non si incazza.
Nel frattempo mi mostra le novità tecniche e corregge i miei difetti più grossi.
Poi quando capita la partita più seria, con giocatori più seri, grazie a queste ore di cazzeggio, sembra quasi che io sia in grado di giocare a tennis. Butto la pallina dall'altra parte assumendo una posizione plastica simile a chi sa quel che sta facendo. Recito stupore e sgomento quando faccio una cappella.
In realtà è tutta finzione nell'attesa dell'acqua e menta gasata.
Una finzione divertente.

5 Comments:

  • un bambino di città lo può capire eccome Iole..... eccome....
    che tuffo nel passato.... l'acquisto della racchetta Gig.... neanche all'outlet l'avresti pagata tanto!

    Un abbraccio.
    Paolo

    By Anonymous Anonimo, at 10:28 PM  

  • Incredibile: il mio amico di città che commenta il post.
    ...ti ricordi le varie gag dell'epoca?
    La posizione di attesa del servizio alla Dottor House, fatta appoggiandosi sulla racchetta con aria tra il sereno e lo scazzato.
    La pisciata mattutina sotto il portico fatta per il solo gusto di rendere squallido un posto da noi prescelto.
    I commenti distruttivi ai compagni di squadra: Flavio, te secondo me hai un difetto solo: non sai giocare!
    ...cito solo un'ultima cosa... sexy girl sexy girl... sex sex... sexy girl sexy girl

    By Blogger Roberto, at 11:04 AM  

  • la gara di rutti con l'avvocato però non l'hai fatta....

    By Anonymous Anonimo, at 9:06 AM  

  • Bentornato.

    Elena

    By Anonymous Anonimo, at 9:06 AM  

  • le gag dell'epoca????

    Dovremmo tirare fuori il commodore 64, caricarci "il fotografo" e mollare un rutto fotonico che tua madre, da due stanze accanto urlerebbe..... Roooobbbbbbiiiiiiii !!!!!!!!
    .........
    (e che io sprofonda nella cantina dopo aver passato due piani).... eeehhhh ..... che tempi.... ogni tanto non mi sembra neanche di averli vissuti ma solo averli sentiti raccontare da mio nonno.

    Un a...braccio
    (dopo aver letto il post e...state)

    Il tuo amico di città

    By Anonymous Anonimo, at 11:43 PM  

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