Spire di nulla
Penombra e divano. Lampi blu dal televisore acceso.
Galleggio sui cuscini del divano.
Chi cazzo è a quest'ora?!
...ah, no. Non hanno ancora suonato.
DLING DLING
Ecco, lo sapevo!
Ora che faccio? Non riuscirò mai a scollarmi dalle adesivissime fodere di questo divano. Provo ad aprire con l'energia del pensiero: magari fino ad ora nessuno ci è mai riuscito perché non è mai stato determinato quanto me nel non volersi alzare.
Concentrazione. Serve concentrazione massima. Mi figuro la porta. Il citofono. La cornetta. La sua plastica resa lucida dall'uso. Simulo nei meandri della mente di sollevare la cornetta.
Chi è?
Cazzone, hai i poteri mentali per aprire la porta e non sai chi sono?!?
Ohmmerda: ha funzionato! Apro. Alla cieca. Con il pensiero.
Entra un porcospino pettinato con la riga da una parte. Un porcospino per bene. Non ne avevo mai visto uno così pettinato prima d'ora.
Mi porge un paio di gemelli per la mia camicia: roba di classe.
Porca miseria. Belli sono belli, ma dovrò fidarmi?
La sua pettinatura fuga ogni mio dubbio: allungo una mano.
Grazie
Lui sorride ma non risponde.
E ora? Cosa si aspetterà da me?
Non so. Gli porgo un portacenere: tanto non fumo. Non me ne sono mai fatto un cazzo di quel posacenere lì.
Ecco qua, caro il mio caro. E' per te.
Il sorriso aumenta, ma non aggiunge parola.
Si mette comodo nel portacenere, appoggiando le sue zampette striminzite agli incavi che dovrebbero trattenere le sigarette.
Tira fuori due birre. Me ne porge una. Questo porcospino è avanti.
Provo a prenderla con il pensiero, in scioltezza.
Mi viene naturale. La apro.
In uno slancio di esibizionismo apro anche la sua.
La schiuma esce dalle lattine. Quanta!
Pian piano copre la lattina, la mia mano, il divano, il pavimento.
La stanza è piena di soffice schiuma di birra. Leggera e leggiadra. Si può respirare. I lampi del televisore colorano a intermittenza la schiuma.
Una mosca, nuotando a dorso in mezzo alla schiuma, si avvicina. Porta con sé dei salatini. Salatini a forma di mosca stilizzata che nuota a dorso in mezzo alla schiuma di birra stilizzata. Oh, sopra ci sono anche i cristalli di sale. Buoni.
Ne prendo un paio. Sarà maleducato prenderli così? Boh. Credo che dovrei ricambiare. Se soltanto avessi una merda a portata di mano...
Non faccio in tempo a concepire un modo di ricambiare il favore, che la mosca è già sparita inghiottita dalla schiuma.
La mosca ha una faccia piccolissima e una bocca che sembra un po' una trombetta, me lo ricordo dai libri di scuola. Nonostante sia consapevole di questo, ho avuto l'impressione che mi stesse sorridendo.
Che bello: dopo tanti anni quelle immagini dei libri di scuola mi sono servite a qualcosa!
Tra un pensiero e l'altro il livello della schiuma scende. Il porcospino lentamente riaffiora.
Con lo sguardo amorevole di un vecchio amico mi apostrofa: Cazzone, come al solito hai respirato troppa birra. Ora ti verranno quelle allucinazioni terribili di cui mi parli sempre. Quelle in cui vivi in un mondo in cui tutto è difficile.
La penombra lascia spazio alla luce del sole di un nuovo giorno.
5 Comments:
è bello tornare a casa...anche se solo per poche righe!
By Anonimo, at 1:59 PM
Ahahahaha, "se solo avessi una merda a portata di mano". :D
By Unknown, at 2:08 PM
Ammettilo che eri fatto abbestia!! XD
By nikazzi, at 9:54 PM
Caro Nick, ammetto che rileggendo stamattina il racconto, mi è venuto lo stesso dubbio.
La gag delle merde è in pieno stile Paolo Stinco: immaginavo che ti avrebbe fatto ridere.
E per finire ...è proprio vero: che bello tornare a casa. Respiriamoci una birra tutti insieme :-)
By Roberto, at 9:39 AM
Anche solo un bicchiere d'acqua... XD
By nikazzi, at 12:41 AM
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