Cisterna

09 aprile 2010

Donne al volante 2.0

SUV per trasporto bimbi a scuola
Buongiorno Signora Balottelli Pagani Boffa, la sua auto è arrivata. E’ qui in concessionaria. La aspettiamo oggi pomeriggio per la consegna.
Oh, meno male. La attendevo con ansia! Sa, percorro quasi duemila kilometri all’anno, e qui in città avevo proprio bisogno di un’automobile più sicura. Mi capisce vero?
Certo, ha ragione. In città la velocità media di crociera è molto bassa, ma se un giorno il traffico si dissolvesse magicamente, lei sarebbe già pronta. Complimenti per la sua lungimiranza.
Grazie grazie… a proposito di lungimiranza, dice che ho fatto bene a prenderla diesel?
Sinceramente percorrendo 2000 kilometri all’anno, poteva prenderla anche a Don Perignon del 1967. Comunque il diesel è stato una ottima scelta. Ho capito che lei è una donna attenta negli acquisti quando mi ha chiesto il motore 5000cc biturbo da 400 cavalli, assolutamente necessario per portare il figlio a scuola, ma comunque diesel. Lei ama il risparmio. Brava. Vorrei anche io una moglie così oculata.
Sarà abbastanza potente?
Credo che sia perfetta per le sue esigenze! Ricordo distintamente il giro di prova che abbiamo fatto insieme. Non potrò mai dimenticarlo: non avevo mai visto in autostrada i moscerini sbattere sul vetro, rialzarsi intontiti e volare via. Una cosa simile la potrà fare anche con questa macchina, non si preoccupi.
Grazie per le rassicurazioni e i consigli, vengo a ritirarla subito. A dopo.
A dopo.

Poco dopo sul piazzale della concessionaria parcheggia un SUV enorme, con rostri alle ruote e missili terra aria sul tetto. Dal mezzo scendono due donne. Sganciano dal seggiolino i figli, estraggono dal cofano due passeggini e muovono verso l’ingresso.
Il venditore le accoglie calorosamente
Signora Balottelli Pagani Boffa, buon pomeriggio. Che rapidità.
Buon pomeriggio. Sì, con la guida della mia amica, la Pucci, abbiamo fatto infrettissima. Siamo proprio due pazze noi hahahah
Ecco qui la macchina. Se ha un minuto le spiego le varie funzioni…
Mah… per chi mi ha preso? Cosa insinua? So guidare!
Le volevo solo illustrare brevemente il cambio automatico
Beh… funzionerà automaticamente! Con quel che l’ho pagato…
Certo, è molto intuitivo. Ha ragione. Il mio è stato un eccesso di zelo. Si accomodi a bordo e buon viaggio.

La donna si abbarbica sull’altissimo sedile del suo nuovo e potente mezzo.
Chiude la portiera e osserva il cruscotto con lo sguardo sconcertato di una persona che scopre di avere un buco del culo in fronte.
Finge indifferenza e cerca un comando amico per l’accensione. Un enorme pulsante START che lampeggia sembra un buon indizio. Lo preme. Funziona.
Ora viene la parte difficile. Sta levetta del cambio, ‘sti pochi pedali sotto, ‘ste palette sul volante… se è automatico basterà accelerare.

Accelerare di più

Più a fondo

Attorno alla macchina si addensano uomini in camicia bianca e cravatta, con grandi occhiali dalle montature di bachelite.
Una voce amplificata gracchiante inizia un test go/no go.
Start automatic ground launch sequencer
GO
Retract orbiter access arm
GO
Start auxiliary power units
GO
Arm solid rocket booster
GO
Start orbiter aerosurface profile test
GO
Retract gaseous oxygen vent arm
GO
Crew members close and lock
GO
Orbiter transfers from ground to internal power
GO
Main engine start
GO

Parte un conto alla rovescia mentre alcuni operai approntano più rapidamente possibile la rampa di lancio.
L’automobile è avvolta nel fumo. Nella nebbia il venditore si agita invano gridando IL FRENO A MANO.
All’improvviso un boato. Il cofano si apre.
Dal cofano esce tremolante il motore. Ha una faccia furiosa. Qualcuno deve pagare. Racimola i vari tubi e cavi che lo connettono all’automobile e scavalca la carrozzeria.
A passi pesanti si avvicina alla portiera.
Bussa al vetro.
La signora, vagamente intimorita apre solo un piccolo spiraglio.
Con gli occhi iniettati di sangue, ma con voce calma, il motore le rivolge la parola.
Vuoi togliere quel cazzo di piede dall’acceleratore, per piacere?
La signora alza timidamente il piede.
Scendi.
La signora è titubante. Si guarda attorno cercando supporto. Un aiuto. Poi si rassegna. Apre la portiera.
Guardando verso il basso scende dalla macchina.
Dammi le chiavi. Dammi le chiavi e vai a casa, tu e tutte quelle come te, mi avete rotto il cazzo. Finitela.

6 Comments:

  • ah cavolo, e io che aspettavo il decollo!!!!!!

    By Blogger stefs, at 5:34 PM  

  • questa storia mi ricorda qualcosa... ma cosa???

    By Anonymous dee, at 11:22 AM  

  • Come sai, questo racconto è tratto da una storia vera...
    Sei stata inconsapevole cavia del racconto :-)

    By Blogger Roberto, at 6:13 PM  

  • È fantastico veramente... hanno rotto il cazzo davvero...

    By Anonymous nikazzi, at 11:42 AM  

  • Minchia che ridere!!! Hai ragionissima! Che poi queste immonde zoccole che NON SANNO giiudare mi imbuga(va)no la via per il lavoro alle sette e tre quarti di mattina, mettendo il SUV in doppia fila per far uscire la/il pargola/o, che può benissimo andare a scuola a piedi, visto che sta nello stesso isolato...

    By Blogger BiondAnna, at 11:52 AM  

  • Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    By Blogger BiondAnna, at 11:54 AM  

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