Cisterna

30 giugno 2008

Operazione andiamo al cinema

AzioneCalpestio di ghiaia in lontananza. I fari abbaglianti illuminano il vialetto, e poi svoltano puntando verso il garage. Si spegne il motore e il buio inghiotte l’automobile. Nell’ambiente totalmente scuro si percepiscono solo odori di vegetazione e cicale. Il rumore della portiera che si apre: è di nuovo luce nel garage.
Si intravede un uomo elegante scendere dall’auto. Accosta la portiera e cessa la flebile luce.
Tornano buio, odori e cicale. La calda pace viene improvvisamente squassata dal suono metallico di una testata sulla saracinesca del garage.
Si sente una voce possente: Ti aiuto io!
E poi un grande boato accompagnato dal rumore di lamiere che si piegano tipico degli incidenti stradali. Antifurti che suonano e clangori assortiti.
L’antifurto della casa sul vialetto è collegato alle luci del giardino, che illuminano improvvisamente a giorno la zona. Il garage è distrutto, e il suo tetto divelto verso l’esterno. Lo squarcio sulla copertura avvolge un’auto semidistrutta parzialmente trasformata in robot. Avvolti da una nube di polvere, gli indicatori di direzione lampeggiano, ed il suono del clacson risuona intermittente nel quartiere.
Il proprietario dell’auto fissa esterrefatto il portachiavi dell’auto. Puttana eva, ecco che cos’era quello stemma strano: il logo dei transformers.

Dissolvenza incrociata

Calda giornata d’estate sul viale che costeggia la spiaggia. Sotto le palme passeggiano gruppi di ragazzi abbronzati e sorridenti. Sole accecante, profumo di salsedine e rumore di risacca. Soffia una leggera brezza profumata.
Si immette nel corso principale un’auto sportiva nera, guidata da un aitante ragazzo in camicia hawaiana. Il rombo aggressivo attira gli sguardi dei passanti. Il giovane procede a velocità moderata e si guarda attorno soddisfatto. Si gode il suo momento di gloria. Il vento tiepido che entra dal finestrino non è sufficiente per alleviare l’eccessivo calore. Il ragazzo allunga una mano verso il cruscotto, alla ricerca del comando del climatizzatore. Il dito indugia tra i vari pulsanti raccolti nella parte bassa della plancia centrale, racchiusi tra due strisce verticali di led rossi intermittenti.
Click.
Una voce metallica domanda “Maicol, che cazzo fai?!?”
Turbo boost.
Disastroso tamponamento e irreparabile figura di merda.
Mentre viene caricato sull’ambulanza, lo sfortunato ragazzo indugia sul frontale dell’auto. Maledetti led… ora tutto è chiaro!
Kitt, mi senti? Vaffanculo. Hai capito? E’ un ordine: vaffanculo!

Dissolvenza e pay-off

Gli eroi nascono e muoiono. Le loro auto restano.
Che ne è di loro dopo l’happy ending?
Supercars decadence.
Al cinema.