Do you speak english?
In un mondo di ciechi, chi ha un occhio è superman.
Colloquio di lavoro medio. Dopo i primi convenevoli e domande di riscaldamento, giunge puntuale come un rutto dopo la sprite la fatidica questione:
- Lei parla inglese?
- Sì, certo.
- Lo parla bene?
...bene?!? Che domanda è? Bene rispetto a chi? Quanto è bene? Questo è il momento in cui tipicamente si viene assaliti dalla sindrome del guercio: se siamo in un mondo di ciechi, io con il mio occhio modestamente sono superman. Se siamo in un mondo di supermen.. beh... io sono il superman guercio.
Purtroppo questa risposta non è contemplata nelle griglie di valutazione dei selezionatori di risorse umane. E allora? Come comportarsi?
La conclusione a cui sono giunto io è la seguente:
Punto zero: La modestia è inutile. Per un misterioso fenomeno tipico dei colloqui di lavoro, nessuno ammette mai di non saper fare una cosa.
Sa guidare lo Shuttle? ...mah... sì... a livello dilettantistico eh, intendiamoci!
Punto uno: Meglio spararla, la cazzata. Tanto la aspettano.
Punto due: ...e qui si nasconde l'aspetto originale della mia soluzione... se hai un asso nella manica per smorzare la cazzata nel caso in cui ti scoprissero, sei invulnerabile!
A titolo di esempio ed eventuale prontuario, riporto di seguito alcune risposte possibili, applicabili al diffusissimo caso della conoscenza della lingua inglese.
Il madrelingua
Intervistatore- Parla inglese?
Candidato- Sì, certo
I- Lo parla bene?
C- Sono madrelingua!
I- Wow, complimenti... possiamo continuare il colloquio in lingua, allora...
...penosa prestazione...
I- Ma lei non mi sembra madrelingua!?!
C- Beh... mia mamma era sordomuta... ma ha fatto tutto quello che poteva!
...se l'esaminatore ci casca, cosa da non escludere, si gode di un bonus di pietà per le domande successive...
Il fenomeno
I- Parla inglese?
C- Sì, certo
I- Lo parla bene?
C- Come l'italiano!
I- Davvero? Possiamo continuare il colloquio in lingua, allora...
...penosa prestazione...
I- Ma lei non mi sembra che lo parli come l'italiano!?!
C- Beh... ehm... lei credere? Io sembrare sì! Perché non?
...la parte difficile di questo sistema è continuare a parlare malissimo italiano fino alla fine del colloquio...
Il fenomeno bis
I- Parla inglese?
C- Sì, certo
I- Bene?
C- Come l'italiano!
I- Davvero? Possiamo continuare il colloquio in lingua, allora...
...A questo punto, mentre l'esaminatore si cimenta con il suo inglese, è sufficiente rispondere sempre parlando tranquillamente in italiano...
I- Che fa?!? Parla in italiano!?!
C- Ma cazzo, glie l'ho detto che parlavo l'inglese come l'italiano!
...Per smorzare la tensione che potrebbe nascere a seguito di questa risposta, può essere utile puntualizzare che si conoscono anche altre lingue... tutte come l'italiano. Talvolta l'esaminatore si stupisce e si complimenta...
Il certificato
I- Parla inglese?
C- Sì, certo
I- Bene?
C- Ho fatto il TOEFL
I- Davvero? Possiamo continuare il colloquio in lingua, allora...
...prestazione penosa...
I- Ma scusi eh, che valutazione ha ottenuto al TOEFL?
C- Io? Respinto.
...Un sorriso piacione sottintenderà la frase "però l'ho fatto, che cazzo vuoi?!"....
Il tecnico
I- Parla inglese?
C- Sì, certo
I- Lo parla bene?
C- Soprattutto l'inglese tecnico!
I- Wow, complimenti... spero che il mio inglese sia adeguato. Possiamo continuare il colloquio in lingua?
...penosa prestazione...
I- Ma che inglese tecnico conosce!?!
C- Quello dei manuali di istruzioni IKEA! Li capisco perfettamente.
I- Non mi prenda in giro: nei manuali IKEA ci sono solo figure.
C- Ma scusi, lei crede che le traducano in italiano?
...L'esaminatore medio a questo punto non ribatte. E' gonfio di orgoglio perché ha appena scoperto di capire l'inglese tecnico... e forse anche il danese...
Il profondo conoscitore
I- Parla inglese?
C- Sì, certo
I- Lo parla bene?
C- Certo!
I- Benissimo, le dispiace se continuiamo il colloquio in lingua?
C- No, anzi! E a lei dispiace se le racconterò del gatto che ho sul tavolo e di una penna pazzerella che non so mai dove si trovi?
...se l'esaminatore avesse da ridire, ribattete che è un argomento sempre caldo ed attuale nel mondo anglosassone, tanto è vero che è la prima lezione di ogni corso che si rispetti fino dalla notte dei tempi. Davanti a una simile dimostrazione della conoscenza non solo della lingua, ma anche della cultura inglese, l'esaminatore rimarà sicuramente colpito positivamente...
Il puntuale
I- Parla inglese?
C- Sì, certo
I- Lo parla bene?
C- Assolutamente
I- Benissimo, allora continuiamo il colloquio in lingua inglese!
C- Aspetti... mi lasci finire di parlare. Stavo dicendo assolutamente no
...morale: la tua parola più sincera, comunque, ti salverà...
Colloquio di lavoro medio. Dopo i primi convenevoli e domande di riscaldamento, giunge puntuale come un rutto dopo la sprite la fatidica questione:
- Lei parla inglese?
- Sì, certo.
- Lo parla bene?
...bene?!? Che domanda è? Bene rispetto a chi? Quanto è bene? Questo è il momento in cui tipicamente si viene assaliti dalla sindrome del guercio: se siamo in un mondo di ciechi, io con il mio occhio modestamente sono superman. Se siamo in un mondo di supermen.. beh... io sono il superman guercio.
Purtroppo questa risposta non è contemplata nelle griglie di valutazione dei selezionatori di risorse umane. E allora? Come comportarsi?
La conclusione a cui sono giunto io è la seguente:
Punto zero: La modestia è inutile. Per un misterioso fenomeno tipico dei colloqui di lavoro, nessuno ammette mai di non saper fare una cosa.
Sa guidare lo Shuttle? ...mah... sì... a livello dilettantistico eh, intendiamoci!
Punto uno: Meglio spararla, la cazzata. Tanto la aspettano.
Punto due: ...e qui si nasconde l'aspetto originale della mia soluzione... se hai un asso nella manica per smorzare la cazzata nel caso in cui ti scoprissero, sei invulnerabile!
A titolo di esempio ed eventuale prontuario, riporto di seguito alcune risposte possibili, applicabili al diffusissimo caso della conoscenza della lingua inglese.
Il madrelingua
Intervistatore- Parla inglese?
Candidato- Sì, certo
I- Lo parla bene?
C- Sono madrelingua!
I- Wow, complimenti... possiamo continuare il colloquio in lingua, allora...
...penosa prestazione...
I- Ma lei non mi sembra madrelingua!?!
C- Beh...
...se l'esaminatore ci casca, cosa da non escludere, si gode di un bonus di pietà per le domande successive...
Il fenomeno
I- Parla inglese?
C- Sì, certo
I- Lo parla bene?
C- Come l'italiano!
I- Davvero? Possiamo continuare il colloquio in lingua, allora...
...penosa prestazione...
I- Ma lei non mi sembra che lo parli come l'italiano!?!
C- Beh... ehm... lei credere? Io sembrare sì! Perché non?
...la parte difficile di questo sistema è continuare a parlare malissimo italiano fino alla fine del colloquio...
Il fenomeno bis
I- Parla inglese?
C- Sì, certo
I- Bene?
C- Come l'italiano!
I- Davvero? Possiamo continuare il colloquio in lingua, allora...
...A questo punto, mentre l'esaminatore si cimenta con il suo inglese, è sufficiente rispondere sempre parlando tranquillamente in italiano...
I- Che fa?!? Parla in italiano!?!
C- Ma cazzo, glie l'ho detto che parlavo l'inglese come l'italiano!
...Per smorzare la tensione che potrebbe nascere a seguito di questa risposta, può essere utile puntualizzare che si conoscono anche altre lingue... tutte come l'italiano. Talvolta l'esaminatore si stupisce e si complimenta...
Il certificato
I- Parla inglese?
C- Sì, certo
I- Bene?
C- Ho fatto il TOEFL
I- Davvero? Possiamo continuare il colloquio in lingua, allora...
...prestazione penosa...
I- Ma scusi eh, che valutazione ha ottenuto al TOEFL?
C- Io? Respinto.
...Un sorriso piacione sottintenderà la frase "però l'ho fatto, che cazzo vuoi?!"....
Il tecnico
I- Parla inglese?
C- Sì, certo
I- Lo parla bene?
C- Soprattutto l'inglese tecnico!
I- Wow, complimenti... spero che il mio inglese sia adeguato. Possiamo continuare il colloquio in lingua?
...penosa prestazione...
I- Ma che inglese tecnico conosce!?!
C- Quello dei manuali di istruzioni IKEA! Li capisco perfettamente.
I- Non mi prenda in giro: nei manuali IKEA ci sono solo figure.
C- Ma scusi, lei crede che le traducano in italiano?
...L'esaminatore medio a questo punto non ribatte. E' gonfio di orgoglio perché ha appena scoperto di capire l'inglese tecnico... e forse anche il danese...
Il profondo conoscitore
I- Parla inglese?
C- Sì, certo
I- Lo parla bene?
C- Certo!
I- Benissimo, le dispiace se continuiamo il colloquio in lingua?
C- No, anzi! E a lei dispiace se le racconterò del gatto che ho sul tavolo e di una penna pazzerella che non so mai dove si trovi?
...se l'esaminatore avesse da ridire, ribattete che è un argomento sempre caldo ed attuale nel mondo anglosassone, tanto è vero che è la prima lezione di ogni corso che si rispetti fino dalla notte dei tempi. Davanti a una simile dimostrazione della conoscenza non solo della lingua, ma anche della cultura inglese, l'esaminatore rimarà sicuramente colpito positivamente...
Il puntuale
I- Parla inglese?
C- Sì, certo
I- Lo parla bene?
C- Assolutamente
I- Benissimo, allora continuiamo il colloquio in lingua inglese!
C- Aspetti... mi lasci finire di parlare. Stavo dicendo assolutamente no
...morale: la tua parola più sincera, comunque, ti salverà...
4 Comments:
Te stai fuori come i panni stesi!
Batix
By Anonimo, at 3:06 PM
Rotfl. A me?! Da che pulpito... :-D
By Roberto, at 7:40 PM
Ma bello te...se non ci fossero i tuoi brillanti suggerimenti ad illuminare le mie giornate giacerei nel buio perenne...
:-)))
stefs
By Anonimo, at 4:43 PM
Il madrelingua è stupendo. Rido ogni volta che ci penso :)
Il Pupazzo
By Anonimo, at 3:40 PM
Posta un commento
<< Home