L'auto che vorrei
Luna piena, sabbia bianca, palme rigogliose e gente sorridente: la festa in spiaggia definitiva. Il tipico sottofondo musicale festaiolo accompagna un prestante giovane verso una bella ragazza che sta ballando con le amiche in un punto defilato della pista. L'inquadratura indugia sulla schiena di lei, lasciata scoperta dall'elegante vestito. La mano del giovane si posa sulla spalla della ragazza per richiamarne l'attenzione. Lei si volta, scosta i lunghi capelli e sorride. A quel punto il ragazzo, con voce calma e profonda le domanda:"Vuoi provare la mia fava?".
Schermo nero e pay-off: Osa.
Voce fuoricampo: Nuova Daihatsu Fava. Tua a partire da 9999.69 Euro con rottamazione ed ecoincentivi.
Dayatsu Fava: forse chiavi in mano, fose no.
Dopo il passaggio in prima serata di questo spot, la rivoluzione: tutti vogliono la nuova Daihatsu Fava. Tutto vogliono osare. Tutti osano.
Dayatsu Fava auto dell'anno.
Con una intuizione particolarmente felice, la casa automobilistica nipponica introduce sul mercato le versioni limited. Centinaia di varianti e di modelli personalizzati proposti da designers e stilisti vari. Sul sito della Daihatsu parte il concorso "la mia Fava", in cui tutti possono proporre una variante. Una giuria internazionale premia e produce in piccola serie numerata le idee più originali. La Daihatsu Fava diventa fenomeno di costume: il fenomeno del terzo millennio. I collezionisti si contendono i modelli più rari. Possedere una Fava unica diventa lo status symbol più esclusivo.
Daihatsu leader assoluto del mercato dell'auto.
In un tentativo disperato di contrastare il fenomeno, Hiundai presenta al salone di Detroit la Hiundai Topa. Pay-off: Il motore di tutto.
I vertici di Daihatsu intuiscono. Tremano.
Siglano un accordo di non belligeranza con Hiundai, e per ulteriore tutela lo allargano a tutti i produttori di auto orientali.
Segue una nuova campagna pubblicitaria: "Daihatsu Fava: l'auto che non c'è". Contestualmente vengono ritirate dal mercato tutte le Fava ancora invendute.
Il resto è storia: da quel momento in avanti, i nomi del cazzo sono permessi solo in senso figurato per le auto orientali.
Schermo nero e pay-off: Osa.
Voce fuoricampo: Nuova Daihatsu Fava. Tua a partire da 9999.69 Euro con rottamazione ed ecoincentivi.
Dayatsu Fava: forse chiavi in mano, fose no.
Dopo il passaggio in prima serata di questo spot, la rivoluzione: tutti vogliono la nuova Daihatsu Fava. Tutto vogliono osare. Tutti osano.
Dayatsu Fava auto dell'anno.
Con una intuizione particolarmente felice, la casa automobilistica nipponica introduce sul mercato le versioni limited. Centinaia di varianti e di modelli personalizzati proposti da designers e stilisti vari. Sul sito della Daihatsu parte il concorso "la mia Fava", in cui tutti possono proporre una variante. Una giuria internazionale premia e produce in piccola serie numerata le idee più originali. La Daihatsu Fava diventa fenomeno di costume: il fenomeno del terzo millennio. I collezionisti si contendono i modelli più rari. Possedere una Fava unica diventa lo status symbol più esclusivo.
Daihatsu leader assoluto del mercato dell'auto.
In un tentativo disperato di contrastare il fenomeno, Hiundai presenta al salone di Detroit la Hiundai Topa. Pay-off: Il motore di tutto.
I vertici di Daihatsu intuiscono. Tremano.
Siglano un accordo di non belligeranza con Hiundai, e per ulteriore tutela lo allargano a tutti i produttori di auto orientali.
Segue una nuova campagna pubblicitaria: "Daihatsu Fava: l'auto che non c'è". Contestualmente vengono ritirate dal mercato tutte le Fava ancora invendute.
Il resto è storia: da quel momento in avanti, i nomi del cazzo sono permessi solo in senso figurato per le auto orientali.
3 Comments:
ti ho già detto che ti trovo geniale, vero?
(ma soprattutto, come ti trovi in questo inizio di mezza stagione?)
poison
By Anonimo, at 7:14 PM
Ahahahahaha, magnifica... Capita? Magni-fica. Bella battuta no?
By Paolo68123, at 10:34 AM
Paolo... battuta divertentissima... ma non lamentarti più delle mie...
By Unknown, at 12:18 PM
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