Cisterna

16 maggio 2007

Pop Tour in Austria: Hard Tuning

Hard tuning in WattensUltimamente si sta diffondendo ovunque la mania del tuning, la personalizzazione della propria automobile. O meglio, la spersonalizzazione, perchè alla fine tutti montano gli stessi accessori, e le macchine taroccate finiscono con l'essere identiche: alettone posteriore, lucette blu, stereo esagerato, monitor con lettore DVD... cazzo, viva la fintasia!
La personalizzazione fatta per finta è davvero sfigata! E' l'emblema del vorrei, ma non posso e non capisco il perchè, però mi adeguo...
Meglio un po' di sano ardire, magari condito con quel cattivo gusto figlio dell'entusiasmo più innocente!
Pensa che bello, ad esempio, partire da una macchina un po' originale, tipo una Ritmo. Una di quelle Ritmo vecchie, con i cerchioni in lamiera e la carrozzeria grigia perlata da fioriture di ruggine. Interni beige originali, sedili eccessivamente reclinati e rigorosa assenza di poggiatesta.
Nel lunotto posteriore adesivi vintage (Toro Campione, il gagliardetto della propria città, l'effige del papa buono...) e magari per finire un paio di oggetti evocativi, tipo il cappello da alpino e quel cane di plastica con la testa che ciondola, che quando ero bambino mi piaceva da morire e sognavo intensamente di possederne uno!
Sotto il cofano, come è giusto che sia, un motore potentissimo. Roba fuori dal comune.
Cazzo che macchina! Bella non solo da esporre, ma anche da usare. Io già mi vedo nella corsia di sorpasso dell'autostrada in un assolato giorno estivo. Stravaccato sul sedile, il finestrino aperto, un gomito fuori e il piacevole massaggio di mille vibrazioni.
All'improvviso due flash. Gli abbaglianti della solita auto taroccata che chiedono strada. A questo punto inizia la magia: mi sposto nella corsia più lenta, faccio affiancare l'auto e accelero... non tanto, giusto quel che basta per non permettergli di superarmi. 100 Km/h, 150, 180, 220...
Poi il colpo di grazia: con il volto sformato dal vento ed uno sforzo enorme per muovere il braccio, gli faccio cenno di passare, magari aiutandomi con un urlo straziante "Cazzo fai? Passaaaa"
Un paio di occhiate di rimprovero al pilota fallito, e poi via: un colpo di gas deciso. Il cappello da alpino è schiacciato contro il lunotto posteriore, ed il cane di plastica agita la testa in modo inconsulto. Sparisco trionfante all'orizzonte, e raggiungo i miei amici appassionati di hard-tuning, la personalizzazione con personalità! Membro numero uno di questo club è senza dubbio l'austriaco pazzo (per la cronaca vive a Wattens, la patria di Daniel Swarosky) che usa quotidianamente una meravigliosa moto pelosa, un mezzo di trasporto che merita tutta la mia ammirazione, e la giusta menzione su cisterna. Lode all'ardire!