Quando sarò grande...
A volte le grandi questioni della vita non sono davvero grandi questioni. Io ad esempio ricordo distintamente una delle grandi questioni della mia infanzia: era il mistero del diventare grande. Io mi rendevo conto di crescere, ma allo stesso tempo mi sentivo sempre uguale.
Vedevo che le scarpe non mi andavano più bene, le rane e l'erba non mi facevano più paura, imparavo a pulirmi il culo con dimestichezza crescente... ma dentro di me ero sempre io. Nulla cambiava. Aspettavo un segnale chiaro ed univoco dell'essere diventato ufficialmente grande, ma non sapevo quale potesse essere. Ed intanto continuavo a crescere ufficiosamente...
Poi intorno ai 7 anni, la prima teoria sul diventare grande: a quel tempo a scuola andava per la maggiore una filastrocca scollacciata e maliziosa. Non capivo bene ciò che nascondesse, ma ero convinto che un giorno l'avrei capita, e quello sarebbe stato un possibile segno dell'essere diventato grande.
Cito il testo, più che altro per diletto:
Sei figlio di Pu, sei figlio di Pu, Sei figlio di Pulcinella
Mi hai rotto la fi, mi hai rotto la fi, mi hai rotto la fisarmonica
L'aggiusto col ca, l'aggiusto col ca, l'aggiusto col cacciavite
E mangio la me, e mangio la me, e mangio la merendina
La mangio col cu, la mangio col cu, la mangio col cucchiaino
...
Con il tempo ho progessivamente appreso ciò che nascondeva il testo... bella stronzata: non poteva essere un segno dell'aver raggiunto la condizione di grande!
Allora ricordo che modificai la teoria: si diventava grandi quando si poteva finalmente cantare la filastrocca senza dover mascherare le parolacce. Ti rendi conto della semplicità dei miei pensieri quando ero piccolo? E' ridicolo... svegliarsi una mattina, alzarsi dal letto e cantare allegramente:
Sei figlio di Pu, sei figlio di Pu, Sei figlio di PUTTANA
Mi hai rotto la fi, mi hai rotto la fi, mi hai rotto la FIGA
L'aggiusto col ca, l'aggiusto col ca, l'aggiusto col CAZZO
E mangio la me, e mangio la me, e mangio la MERDA
La mangio col cu, la mangio col cu, la mangio col CULO
...
...sissì, proprio un segno credibile del raggiungimento dell'età adulta! Ha perfino la metrica sbagliata: che pena!
Nel frattempo, tra mille teorie, il tempo è trascorso fino ad ora. Oggi compio gli anni, o, come dicevo da bambino, con la rotta emozione di chi aspetta un regalo, "oggi è il mio compleanno".
Non ho mai cantato la filastrocca nella sua forma più colorita, e non ho mai capito esattamente quale sia il segno univoco dell'essere diventato grande. L'avrò già vissuto senza accorgermi? Dovrà ancora arrivare? Non lo so. Ho sempre lo stesso sentore: potrei trovarmi sia di qua che di la'.
...a volte nella vita può succedere di rivalutare le grandi questioni della vita. Oggi è successo a me.
PS: Cazzo... da bambino ero più saggio di quanto credessi!
Vedevo che le scarpe non mi andavano più bene, le rane e l'erba non mi facevano più paura, imparavo a pulirmi il culo con dimestichezza crescente... ma dentro di me ero sempre io. Nulla cambiava. Aspettavo un segnale chiaro ed univoco dell'essere diventato ufficialmente grande, ma non sapevo quale potesse essere. Ed intanto continuavo a crescere ufficiosamente...
Poi intorno ai 7 anni, la prima teoria sul diventare grande: a quel tempo a scuola andava per la maggiore una filastrocca scollacciata e maliziosa. Non capivo bene ciò che nascondesse, ma ero convinto che un giorno l'avrei capita, e quello sarebbe stato un possibile segno dell'essere diventato grande.
Cito il testo, più che altro per diletto:
Sei figlio di Pu, sei figlio di Pu, Sei figlio di Pulcinella
Mi hai rotto la fi, mi hai rotto la fi, mi hai rotto la fisarmonica
L'aggiusto col ca, l'aggiusto col ca, l'aggiusto col cacciavite
E mangio la me, e mangio la me, e mangio la merendina
La mangio col cu, la mangio col cu, la mangio col cucchiaino
...
Con il tempo ho progessivamente appreso ciò che nascondeva il testo... bella stronzata: non poteva essere un segno dell'aver raggiunto la condizione di grande!
Allora ricordo che modificai la teoria: si diventava grandi quando si poteva finalmente cantare la filastrocca senza dover mascherare le parolacce. Ti rendi conto della semplicità dei miei pensieri quando ero piccolo? E' ridicolo... svegliarsi una mattina, alzarsi dal letto e cantare allegramente:
Sei figlio di Pu, sei figlio di Pu, Sei figlio di PUTTANA
Mi hai rotto la fi, mi hai rotto la fi, mi hai rotto la FIGA
L'aggiusto col ca, l'aggiusto col ca, l'aggiusto col CAZZO
E mangio la me, e mangio la me, e mangio la MERDA
La mangio col cu, la mangio col cu, la mangio col CULO
...
...sissì, proprio un segno credibile del raggiungimento dell'età adulta! Ha perfino la metrica sbagliata: che pena!
Nel frattempo, tra mille teorie, il tempo è trascorso fino ad ora. Oggi compio gli anni, o, come dicevo da bambino, con la rotta emozione di chi aspetta un regalo, "oggi è il mio compleanno".
Non ho mai cantato la filastrocca nella sua forma più colorita, e non ho mai capito esattamente quale sia il segno univoco dell'essere diventato grande. L'avrò già vissuto senza accorgermi? Dovrà ancora arrivare? Non lo so. Ho sempre lo stesso sentore: potrei trovarmi sia di qua che di la'.
...a volte nella vita può succedere di rivalutare le grandi questioni della vita. Oggi è successo a me.
PS: Cazzo... da bambino ero più saggio di quanto credessi!
3 Comments:
Cazzarola, oggi non c'è rete quindi non posso usare il cellulare per farti gli auguri!
Te li faccio qui, sicuro che leggerai il commento! ^0^
AUGURONI!!
A proposito quanti sono? ;)
By nikazzi, at 1:18 PM
AUGURI BELLEZZAAAA!!Stefs
By Anonimo, at 9:42 AM
Auguri !!
By Caña Team, at 5:54 PM
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