Pocoto Pocoto. Pocoto er cazzo
Ti sei mai soffermato ad osservare il fumo? Per me ha un fascino magnetico: parte lineare verso l'alto, con una traiettoria chiara e definita. Poi lentamente si modifica e traccia spire ed evoluzioni sempre più complesse ed imprevedibili. Alla fine si disperde. Svanisce. Il fumo racchiude qualcosa di determinato e indeterminato allo stesso tempo: si sa da dove parte, ed è facile immaginare la parte iniziale del suo percorso. Anche la fine di tutte le evoluzioni è scontata. La traiettoria invece è imprevedibile. Al più puoi seguirla con lo sguardo mentre si evolve.
Il fumo è una bellissima allegoria del destino. Il futuro più prossimo ed il futuro più remoto sono relativamente prevedibili. Tutto quello che c'è in mezzo invece è molto difficile da immaginare. L'evoluzione del destino, come le spire del fumo, ha una forte componente di imperscrutabilità. Sono fenomeni guidati dall'incertezza. Morale: secondo me è inutile tentare di programmare metodicamente e razionalmente il futuro. Meglio agire a cazzo.
Ecco lo spirito con cui qualche settimana fa ho risposto ad una email arrivatami da una società manifatturiera cinese che mi aveva contattato a causa di un malinteso. Stavano cercando un distributore per il mercato italiano. Una roba tipo una catena di negozi, o un grosso rappresentante. E io cosa c'entro con tutto questo? Nulla! La mia unica colpa è stata spargere con troppa veemenza il mio curriculum. Un loro collega europeo, convinto che stessero cercando un profilo totalmente diverso, gli ha fatto il mio nome.
La mia risposta, palesemente ispirata dall'azione a cazzo, è riassumibile nei seguenti punti:
a) In effetti, come avete giustamente notato dal mio curiculum, non ho competenze nel vostro settore.
b) Ho però competenze in altri settori, e, soprattutto, una possibile idea di sviluppo del vostro business, che sotto compenso potrei aiutarvi a sviluppare.
c) Segue poi la mia balzana idea, in cui descrivo il possibile piano. Sono tuttora convinto che l'idea sia valida, anche se indubbiamente originale. Non mi dilungo in noiosi particolari e dettagli. Per rendere il tono della proposta credo che sia sufficiente dire che nel piano era prevista (e giustificata) l'apertura di una piccola unità di produzione in Italia. In un periodo in cui il 90% dell'attività produttiva viene svolta in Cina, io sono andato a proporre ad una azienda cinese di produrre in Italia. Ho detto tutto. Più ci penso e più mi vien da ridere.
A questo punto il fumo del destino ha compiuto una evoluzione inattesa: a distanza di alcuni giorni i cinesi mi hanno risposto. E anche educatamente. Hanno valutato attentamente la mia idea, e ne hanno discusso. E' in aperta contraddizione con il loro attuale piano di sviluppo, ma ci hanno visto dentro qualche cosa. Mi hanno pertanto proposto un incontro. Non mi daranno neanche una lira, ma sarebbero lieti di aiutarmi nel caso in cui io decidessi autonomamente di sviluppare l'idea che gli ho proposto. A fronte del mio impegno, sarebbero disposti a concedermi la loro totale disponibilità, fino ad arrivare a contemplare la possibilità di concedermi l'esclusiva nazionale sui loro prodotti.
Non so ancora quali potranno essere le prossime evoluzioni del destino, ma in ogni caso quel che si è dipanato fino ad ora è sufficiente a rendermi felice. Non importa quello che succederà dopo. Si verdà. La parte divertente non è il fumo che si dissolve alla fine del percorso, sono le spire che si muovono liberamente componendo disegni imprevedibili.
Il fumo è una bellissima allegoria del destino. Il futuro più prossimo ed il futuro più remoto sono relativamente prevedibili. Tutto quello che c'è in mezzo invece è molto difficile da immaginare. L'evoluzione del destino, come le spire del fumo, ha una forte componente di imperscrutabilità. Sono fenomeni guidati dall'incertezza. Morale: secondo me è inutile tentare di programmare metodicamente e razionalmente il futuro. Meglio agire a cazzo.
Ecco lo spirito con cui qualche settimana fa ho risposto ad una email arrivatami da una società manifatturiera cinese che mi aveva contattato a causa di un malinteso. Stavano cercando un distributore per il mercato italiano. Una roba tipo una catena di negozi, o un grosso rappresentante. E io cosa c'entro con tutto questo? Nulla! La mia unica colpa è stata spargere con troppa veemenza il mio curriculum. Un loro collega europeo, convinto che stessero cercando un profilo totalmente diverso, gli ha fatto il mio nome.
La mia risposta, palesemente ispirata dall'azione a cazzo, è riassumibile nei seguenti punti:
a) In effetti, come avete giustamente notato dal mio curiculum, non ho competenze nel vostro settore.
b) Ho però competenze in altri settori, e, soprattutto, una possibile idea di sviluppo del vostro business, che sotto compenso potrei aiutarvi a sviluppare.
c) Segue poi la mia balzana idea, in cui descrivo il possibile piano. Sono tuttora convinto che l'idea sia valida, anche se indubbiamente originale. Non mi dilungo in noiosi particolari e dettagli. Per rendere il tono della proposta credo che sia sufficiente dire che nel piano era prevista (e giustificata) l'apertura di una piccola unità di produzione in Italia. In un periodo in cui il 90% dell'attività produttiva viene svolta in Cina, io sono andato a proporre ad una azienda cinese di produrre in Italia. Ho detto tutto. Più ci penso e più mi vien da ridere.
A questo punto il fumo del destino ha compiuto una evoluzione inattesa: a distanza di alcuni giorni i cinesi mi hanno risposto. E anche educatamente. Hanno valutato attentamente la mia idea, e ne hanno discusso. E' in aperta contraddizione con il loro attuale piano di sviluppo, ma ci hanno visto dentro qualche cosa. Mi hanno pertanto proposto un incontro. Non mi daranno neanche una lira, ma sarebbero lieti di aiutarmi nel caso in cui io decidessi autonomamente di sviluppare l'idea che gli ho proposto. A fronte del mio impegno, sarebbero disposti a concedermi la loro totale disponibilità, fino ad arrivare a contemplare la possibilità di concedermi l'esclusiva nazionale sui loro prodotti.
Non so ancora quali potranno essere le prossime evoluzioni del destino, ma in ogni caso quel che si è dipanato fino ad ora è sufficiente a rendermi felice. Non importa quello che succederà dopo. Si verdà. La parte divertente non è il fumo che si dissolve alla fine del percorso, sono le spire che si muovono liberamente componendo disegni imprevedibili.
5 Comments:
... ma allora a te il caso dà spesso dei segni!
Scoprirai mai il suo progetto più grande ?!
P.
P.S.
sì lo so, ancora un commento in ritardo, ma come sai il "mio" caso mi ti ha fatto scoprire solo da poco(to) ihihihih ...battutina, si è capita??!
By Anonimo, at 5:23 PM
hahahah... è vero: il destino mi da spesso dei segni.
Una volta ho letto una teoria, credo che fosse di Jung, in cui si sosteneva che a volte l'inconscio vuole una cosa, ma il conscio non gli permette di esprimersi. Credere nei segni (che tipicamente sono neutri ed arbitrari) è una via dell'inconscio per farsi strada e spingere il suo impulso oltre le catene del conscio.
Mi piace credere che le mie interpretazioni dei segni siano la voce profonda del mio inconscio.
PS: Grazie di essere tornata a leggere cisternae.
By Roberto, at 5:39 PM
Ma ti pare!
...credo che, piano piano, ti leggerò tutto.
Acci! Questo significa che poi ti conoscerò molto bene! Compreso il tuo inconscio, se sarò brava a interpretarne i segni!!
(sai che li lasci, vero? Pezzetti di te in ogni post; si vedono: consci e non)
By Anonimo, at 10:42 AM
Trovi che io lasci dei segni di me in ogni post? Ad esempio? Io francamente non ci ho mai fatto caso. Ad ogni modo pensandoci bene è plausibile: in fondo questo blog è una espressione di me stesso...
Beh, se un giorno per strada pensi di riconoscermi, prova a chiamare il mio nome. Il mondo è piccolo :-)
By Roberto, at 11:23 AM
Riguardati il post "Messaggio 0 bis".
Hai scritto: "...Poi rileggo il blog, e ritrovo me stesso di due anni fa...".
La vedo come una conferma della mia intuizione! (anche se mi hai fatta sentire un pò esclusa...).
Comunque, Ok: sfida raccolta!
P.S.
potevi chiamarti Vercingetorige, però....
By Anonimo, at 4:31 PM
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