Cisterna

11 luglio 2007

Il fenomeno del Politically Correct

Diversamente vivoCon l'orgoglio nel cuore, sono lieto di proporre ai fedeli lettori il mio primo articolo di attualità: una intervista esclusiva a Carlo Maria Nessuno, padre nonché teorico del movimento del Politically Correct.
Cisternae: Buongiorno Carlo Maria Nessuno, come preferisce che mi rivolga a lei?
Carlo Maria: Mi chiami pure Carlo Maria: andrà benissimo, grazie. Anzi, a tal proposito, poiché talvolta i nomi sono sconvenienti e generano disparità, io mi rivolgerò a lei chiamandola Diversamente Carlo Maria, così, in segno di rispetto.
Cisternae: Grazie, ma non è il caso. Ad ogni modo veniamo alla prima domanda: come nasce il movimento del politically correct?
Carlo Maria: Caro Diversamente Carlo Maria, la base di tutto è l'uguaglianza. Non è giusto discriminare. Ecco perché abbiamo scelto di dare ai Diversamente Uguali dei nomi che li aiutino ad uniformarsi a noi. Un moto di carità.
Cisternae: Cambiare i termini aiuta veramente le persone coinvolte?
Carlo Maria: Certo che sì. Moltissimo! I nuovi termini non hanno più valenza offensiva.
Cisternae: Secondo alcuni scettici una grande quantità di termini che voi rifiutate non hanno mai avuto una accezione offensiva. E' davvero necessario abolire termini come spazzino e bidello?
Carlo Maria: Hahaha... Caro Diversamente Carlo Maria, gli scettici sono da biasimare. Ci danno contro solo perché godono nell'offendere i diversamente uguali. Ciò che essi fanno è semplicemente orribile. Dovrebbero essere tutti sterminati immediatamente, quei gran figli di operatrici sessuali para-professionali. A mio avviso sono molto inferiori ai già infimi diversamente uguali. Non meritano nessuna pietà.
Cisternae: A parte la vostra importantissima crociata contro gli scettici, avete programmi per il futuro?
Carlo Maria: Per il futuro prossimo abbiamo un progetto molto importante, che le illustro brevemente: partendo dalla considerazione che i diversamente uguali rovinano qualsiasi nome gli venga dato e prima o poi lo trasformano in una offesa, abbiamo in progetto una serie di riedizioni dei nostri termini più popolari. Non voglio svelarvi i dettagli, ma a titolo di esempio le parlerò della categoria dei diversamente abili.
Essi un tempo erano detti handicappati, poi sono diventati disabili, e attualmente sono diversamente abili. La riabilitazione verbale prevede per il futuro altri tre step: quasi abili, fondamentalmente abili, e per finire "ballerini in pausa". A stento trattengo le lacrime di orgoglio per tutto quello che facciamo per loro!
Cisternae: Mi scusi, a parte questi termini e le crociate di sdegno per difenderli, non avete mai pensato di promuovere qualcosa di più concreto per aiutare queste persone? Non so... una campagna per l'eliminazione delle barriere architettoniche.
Carlo Maria: Caro Diversamente Carlo Maria, lei pecca di ottusità: non vede la grandezza del nostro progetto... crede davvero che le barriere architettoniche possano dare fastidio a dei ballerini in pausa?