Cisterna

24 febbraio 2008

Great Waldo Search featuring Roberto

Un caldo buon viaggioOsserva attentamente questa immagine e prova a individuare dove mi trovo in questo momento...

Alcuni indizi:
- In questo paese non é accettata nessuna carta di credito
- La data di oggi é 5/12/1386
- Sul soffitto della mia camera c'é una freccia che indica la direzione della Mecca
- Fungo involontariamente da spia: se al mio ritorno in Italia sarò luminescente, significherà che il paese in cui mi trovo non ha interrotto il suo programma nucleare
- Nonostante tutto, è un luogo davvero affascinante

PS: Ringrazio la prestigiosa rivista The Economist per la calorosa copertina di buon viaggio che mi ha dedicato. Quando hai certi amici, a cosa ti servono i nemici?
Khoda hafez a tutti :-)

13 febbraio 2008

Due cuori e una capanna… e un orso di peluche con un cuore in mano

WARNING: Se questa immagine del cazzo ti commuove, sei perdutoSan Valentino. La festa più sincera. Il momento ideale per dimostrare i propri sentimenti in modo spontaneo.
Devo assolutamente esprimere anche io i miei sentimenti con un bel regalo costoso. Stavolta faccio la pazzia!
A balzi e saltelli gioiosi corro al negozio. Entrando nella lussuosa boutique l’emozione spinge fuori di me un fragoroso buongiorno, gonfio di entusiasmo.
Il negoziante mi accoglie con un sorriso. Ha già capito. Mi fa accomodare su una poltroncina e apre davanti ai miei occhi trepidanti un enorme scrigno. Una preziosa distesa di orsetti di peluche con un cuore in mano. Che eleganza sublime. Che splendore.
La mia attenzione si rivolge subito ad un meraviglioso orsetto solitario con un tubo di baci perugina nel culo. Lo sguardo languido si sposa benissimo sia con il romanticismo della festa, che con la dolorosa situazione di essere vivente con un tubo in culo. Che simbolismo sublime!
1669 Euro.
E’ giusto. Onesto. Il peluche è di prima qualità, ed il tubo contiene tre veri baci perugina con frase ad effetto. La qualità si paga.
La mia amata fino ad oggi ha sempre dissimulato benissimo: non ha mai fatto trasparire il suo desiderio per un simile oggetto. Però quando lo riceverà, non potrà più fingere indifferenza. Si scioglierà tra le mie braccia piangendo felice. Lo so.
E’ anche vero che è una ragazza timida. Semplice. Un regalo così impegnativo potrebbe imbarazzarla. Meglio ridimensionare la mia pazzia.
Il negoziante capisce e mi porge un sempreverde orso di peluche con un cuore in mano. Premendo sul cuore si aziona un carillon che suona la romantica colonna sonora di titanic. Toccante. Mi sembra però di ricordare che la storia d’amore di titanic non sia a lieto fine. Non vorrei che suonasse come un presagio. La mia bella legge regolarmente gli oroscopi: a queste cose ci crede. Meglio scartare l’orsetto con carillon.
Chiedo al negoziante altre opzioni. Qualcosa di meno impegnativo. Nell’ordine mi propone:

- Orsetto cinese di peluche ispido. E’ fortemente infiammabile e abrasivo a contatto con la pelle. Sul cuore riporta la scritta: "E’ come il primo giorno: continui a respirare. Grazie."
- Maniaco sessuale di peluche con cuore in mano riportante la scritta "Se ti neghi, ti strappo il cuore."
- Prete di plastica con una scritta bianca sull’abito talare: "Tu che mi hai preso il cuore… mi daresti in cambio il culo?". Il tutto arricchito dalla complicazione meccanica che lega la pressione della testa del prete alla fuoriuscita da sotto l’abito del di lui cazzo.
- Tubo di baci Phung. E’ la versione cinese dei baci perugina. Le frasi ad effetto purtroppo si limitano a due: "Occhio agli spigoli" e "Prodotto non per alimentazione umana". Un romanticismo appena accennato, tipico asiatico.

Che fare? Alla fine ho optato per un diamante. Di peluche. Costa uguale, ma è grande almeno il doppio! Sopra ci ho fatto ricamare la scritta Occhio agli spigoli: il delicato romanticismo asiatico ha un fascino innegabile.

05 febbraio 2008

Perché da bambino mi divertivo a Carnevale?!

ArlecchinoMartedì Grasso. Carnevale. Quanti ricordi. Tutti squallidi, peraltro.
Ricordo i cortili fangosi cosparsi di coriandoli. Il tempo infame. Brandelli di costume che fanno capolino sotto il pesante cappotto.
Fatine leggiadre intrappolate in pesanti stivali di gomma sporchi. La bacchetta magica che sbuca dalla manica del piumino.
La spada di Zorro tenuta da un guanto imbottito. L'immancabile bambino vestito normalmente ma con una mascherina sugli occhi.
E poi le squallide maschere di plastica tenute sul volto da un elastico. Mamma quante risate mi hanno regalato.
Scegliere con cura la preda, avvicinarsi, afferrare il naso della maschera con forza, sentirne lo scricchiolio, cercare attraverso i buchi per gli occhi lo sguardo terrorizzato della povera vittima, e poi swoff... lasciare la maschera, e sciack... guardare la mascherina stropicciata che piomba sul faccino del bimbo incredulo. La scena veniva poi tipicamente coronata dal gran finale: fuppp... coriandoli in bocca alla vittima che sta piangendo.
Eh sì, stranamente ricordo tanti sorrisi. Miei.
Porca miseria, io a carnevale tutto sommato mi divertivo!
E mi divertivo nonostante la carrellata di squallidi costumi che ho indossato nella mia carriera di bimbo. I peggiori li ho passati tutti: dal vestito normale con mascherina sugli occhi, ad arlecchino. Cose ai confini della dignità.
Ringrazio il cielo di aver evitato l'inflazionatissimo vestirsi da donna. Ecco, quello secondo me è il costume che vince la palma d'oro dello squallore. Parruccone biondo platino, trucco pesante, tette finte, gonna, calze a rete, andatura zoppicante e tacchi alti.
Da cosa sei vestito? Da donna!?!
Ma come da donna?!? Uno così ha dei gravi problemi. Non voglio conoscere le donne della sua famiglia. Dalle mie parti neanche le troie vanno in giro così.
Per quel che riguarda i miei costumi, invece, il peggiore lo ricordo ancora distintamente: era senza dubbio Arlecchino. 100% acrilico. C'erano più fibre naturali perfino nel sacchetto che lo conteneva.
La cosa incredibile è che aveva i risvolti. Porca puttana, cosa passava per la testa di mia mamma quando lo ha scelto?!? Che me lo abbia comprato per la crescita?!? Boh.
Cara, vado al lavoro. A proposito, lavami il completo da Arlecchino, che domani ho una cena importante.
Cazzo che porcheria di costume: se fuori c'erano 5 gradi, il magico costume faceva percepire alla pelle 15 gradi sotto zero. Ancora ricordo le visioni da assideramento in cui sognavo di raggiungere il paradiso con una slitta trainata da Armaduck.
Quando indossavo il magico costume, attorno a me l'aria si ionizzava con mille scariche di elettricità statica.
Quando indossavo il magico costume facevo il rumore della spada laser di Guerre Stellari. Swwwwosh wwwh Swwwwosh.
Quando indossavo il magico costume sminchiavo la pettinatura di una bambina a 2 metri di distanza.
Quando indossavo il magico costume dovevo prestare la massima attenzione e giocare solo con bambini che indossassero scarpe di gomma.
...un paio di volte ho trasgredito questa regola ed ho giocato con qualche mio compagno di scuola sfigato, di quelli che indossavano abitualmente mocassini, così, per il gusto di vedere il mio compagno di giochi cadere a terra folgorato ed in preda alle convulsioni... in fondo certe cose se non si fanno a carnevale, quando si fanno?
Eh, che ricordi... a distanza di anni sto rivalutando il mio magico costume. Forse mia mamma ha fatto bene a prendermelo grande. Devo andare a vedere in soffitta se lo trovo. Forse mi entra ancora...