Cisterna

28 novembre 2008

Dello strano fenomeno delle teorie dell'economia

Old Farts (Vecchi peti)La legge della domanda e dell’offerta, il ruolo delle aspettative, la teoria del portafoglio.
Tutte cagate. Roba da economisti.
Non prendiamoci in giro: sono teorie che funzionerebbero solo nel caso in cui la terra fosse popolata esclusivamente da ragionieri e commercialisti.
Nel mondo reale il 99% della gente quando sente parlare di economia assume lo sguardo vacuo di un uomo colpito da una badilata alla nuca.
Il rimanente 1% è formato da un mix di persone non udenti e affette da paresi facciali.
Non è un caso che i principali indici dei finanziamenti siano onomatopee di una badilata. TAN. TAEG. SDONG. OUCH.
La vera economia siamo noi: la gente normale. Le persone che non sanno come investire i soldi. Che sbagliano a prendere il resto. Che sputtanano tutto lo stipendio in troiate. Che non sanno quanti soldi hanno in banca, ma che si stupiscono perché “pensavano di avere di più”...
Con gente come noi, cosa cazzo vuoi che possano valere le leggi degli economisti?!
La vera economia è basata su altro. Facciamo qualche esempio.
Marcoeconomia: il tasso di crescita delle nazioni.
Secondo gli economisti il tasso di crescita è basato su un complesso mix di fattori: inflazione, prodotto interno lordo, spesa pubblica, investimenti, tasso di disoccupazione…
Ma dai… pensiamo ai cinesi. Cazzo, non son capaci neanche a fare gli involtini primavera a mano. Tutti i ristoranti propongono lo stesso involtino primavera: dimensioni standard, forma standard, peso standard, gusto standard… è roba confezionata. Minchia, vuoi dirmi che le stesse persone che non sanno fare l’involtino primavera sono capaci a gestire un complesso mix di fattori per far crescere una nazione?!?
La realtà è molto meno cervellotica. E’ più semplice e lineare. In verità la Cina sta crescendo molto a causa delle leggi ratificate in passato per contrastare la sovrappopolazione cinese. Ti ricordi? Il controllo delle nascite. Si poteva avere un solo figlio. Molte famiglie, desiderando un maschio, uccidevano le figlie femmine. A distanza di anni la Cina è diventata una nazione prevalentemente maschile. I molti uomini cinesi devono farsi un culo fotonico per raggiungere uno status che gli permetta di emergere e trombare una delle rarissime donne cinesi. Ecco perché quei poveracci si fanno il culo. Altro che investimenti e tasso di inflazione!
Grazie a questa teoria, molto più concreta, sono anche in grado di azzardare una previsione per il futuro: la crescita economica cinese è un fenomeno temporaneo.
Questo a causa dei tratti somatici orientali: con i nasi schiacciati che hanno, fanno fatica a portare gli occhiali. Questo implica che i meno fortunati, che si adattano al bricolage sessuale, entro breve muoiono di stenti in un mondo di tenebre. Nel giro di alcuni anni il numero di uomini e donne cinesi si riequilibrerà. Attraverso vie che sorprendono, la discussa legge per contrastare la sovrappopolazione cinese alla fine raggiungerà il suo scopo.
Il contro-esempio è l’Italia. Negli ultimi anni siamo diventati il paese UE con il tasso di crescita più basso. La carenza di infrastrutture per anziani, i blandi controlli sull’immigrazione e la mancanza di una legge chiara sulla prostituzione hanno fatto condensare sul nostro territorio una quantità sproporzionata di badanti, mignotte e donne straniere. Il resto vien da sé.
Microeconomia: il valore
Tanto per cambiare, secondo gli economisti il valore è basato su un complesso mix di fattori: costi di produzione, tecnologia, ricerca, innovazione, qualità…
Francamente non so neanche che espressione si debba assumere per fingere di soppesare questi fattori.
Il valore è definito da un solo fattore: la probabilità di estinguere uno dei due bisogni primari, ovvero autoconservazione e perpetrazione della specie.
In altre parole vivere e trombare. Trombare e vivere, se vogliamo metterli in ordine di importanza percepita. Tutto è riconducibile a questo.
Prendiamo ad esempio una persona che acquista una bella auto sportiva. Credi che sia in grado di percepire e quantificare il valore della tecnologia presente?
Secondo te, quando l’acquirente pensa all’auto sportiva, si immagina in pista a correre? In mezzo ai tecnici a studiare una telemetria? Immerso nel vano motore alla ricerca di una modifica vincente?
Non può esistere in natura uno così stronzo da spendere centinaia di migliaia di euro per finire a fare il meccanico o l’autista. Quelli son due mestieri retribuiti: se li vuoi fare, ti pagano!
Comprare un’auto sportiva per guidarla è come pagare per poter fare l’impiegato o l’operaio.
Analizzando lo stesso fenomeno alla luce della probabilità di estinguere un bisogno primario, invece, tutto diventa immediatamente ovvio. Cristallino.
Mi muovo con i mezzi pubblici: probabilità di estinguere il bisogno primario di trombare prossima a zero (evento raro come il fulmine globulare).
Mi muovo su una bella auto sportiva: probabilità di estinguere il bisogno primario di trombare prossima a uno (certezza statistica).
Tutto assume improvvisamente una linearità disarmante.
Queste sono teorie economiche serie. Roba che funziona. Strumenti utili. Il complesso mix di fattori fa ridere.
Per qualsiasi tuo problema legato all’economia, da oggi manda a cagare tutti gli economisti e chiedi a me.
Io non sono un ginecologo, ma gli darò un’occhiata…

20 novembre 2008

Un poeta con in culo una cometa

Roulette Russa
A volte la porta di casa mia non cigola, ma cinguetta, e la comodità dell’ascensore mi emoziona.
Altre volte la porta di casa mia non cigola, ma si lamenta, e l’ascensore mi imprigiona e trascina lontano dal letto.
Gli stessi luoghi possono avere colori diversi. Chiari o scuri. Sorrisi o denti digrignati.
L’ilarità di una scoreggia è una possibile chiave per volare verso l’universo dei sorrisi.
Lo scoramento di un peto vestito può trascinare nel mondo dei denti digrignati.
Percepisco un impulso profondo, spingo e aziono la roulette russa.
Chissà come sarebbe la vita senza culo.

11 novembre 2008

E' crisi, ma forse...

Chi sono questi?Leggo il giornale: Crisi
Ascolto il telegiornale: Crisi.
Discuto coi colleghi: Crisi.
Parlo con gli amici: Crisi.
Poi la sera vado al parcheggio a prendere la macchina, e trovo un biglietto inserito nella maniglia della portiera: Prestiti subito.
Mentre lo rimuovo noto un altro biglietto sotto il tergicristallo: Ti servono soldi? Chiedi a noi.
Lo straccio e salgo in macchina. Accendo i fari che illuminano un cartellone pubblicitario di fronte a me: Vecchio, non so se hai capito: se vuoi soldi, basta che parli.
Mi allontano dal parcheggio mentre l’autoradio trasmette “Prestitò e i contanti ce li ho”.
Ma questi che prestano i soldi, chi cazzo sono? Dove li han presi tutti ‘sti soldi in tempo di crisi? Perché invece di rompere i coglioni a me, che sono il signor nessuno, non vanno dalle banche, dalle case auto in difficoltà, o da Alitalia? Non capisco. E’ strano.
Per questo oggi pomeriggio voglio appostarmi al parcheggio ad aspettare l’untore di offerte di prestito. Ho già un sospetto: potrebbe essere un ragazzo che ho visto passare qualche giorno fa con un carrettino pieno di pubblicità. Gli salto addosso e a suon di botte mi faccio dire chi lo manda. Immagino che farà finta di non sapere nulla. E’ ovvio: deve proteggere il suo ricco datore di lavoro. Lo torturerò, lo sequestrerò ed arriverò ad ucciderlo, se necessario. In ogni caso devo scoprire chi è il mandante. E’ la chiave per risolvere la crisi mondiale.