Cisterna

24 maggio 2007

Pop tour in Modena: Qui Eum Vidit


Entrando in piazza Grande è impossibile non notare un curioso piano di marmo. Ha l'aria molto vecchia e si trova in una posizione ottimale per captare il segnale wifi del comune... da quando l'ho notato mi è stato subito simpatico: ne ho fatto un mio riferimento. Quando sono in piazza Grande spesso mi accomodo sul piano (con o senza il computer) e mi rilasso. Qualche giorno fa però mi sono posto la questione dell'utilità del suddetto manufatto... È poco credibile che lo avessero montato per me già nell'antichità! Esplorando la zona, ho notato una targa descrittiva: si tratta di un piano su cui, tra le altre cose, venivano esposti in bella vista i cadaveri trovati in giro, in modo da permettere eventuali riconoscimenti. Che roba. In poche parole è una versione ante-litteram di Chi l'ha Visto. Roba pre-DonatellaRaffaiana: un reperto di sicuro interesse, soprattutto per un pop-turista. Che emozione! Quando mostrerò questa immagine a mio padre, sarà fiero di me: è dalla notte dei tempi che macina i coglioni con 'sta trasmissione! Lui è uno di quelli che ci credono. Di quelli che sperano di riconoscere qualcuno e di poter partecipare attivamente. Di quelli che confidano di diventare prima o poi protagonisti di una di quelle telefonate incredibili...
- Sì, l'ho visto 2 anni fa: erano le 9:39 di martedì 6 agosto e si trovava davanti al bar della stazione, intento a leggere la pagina del basket sulla gazzetta. Indossava una maglietta rossa, un paio di jeans con uno strappo 10 cm sopra il ginocchio destro, e delle scarpe adidas bianche e verdi, credo modello Stan Smith, di cui la sinistra era più consumata verso l'esterno.
- Bene! Ricorda se era solo?
- Eh, come faccio a saperlo? È passato molto tempo, e l'ho visto di sfuggita da lontano... Non ricordo!
Ah le meravigliose chiamate dei mitomani... Chissà se già qui a Modena nell'antichità c'erano figuri simili che riempivano casa di cadaveri per il solo gusto di poter millantare il riconoscimento della salma. Boh. Ad ogni modo questo altare merita a pieno titolo di entrare nel circuito dei pop-monumenti patrimonio dell'umanità! È da visitare. E se in quell'occasione noterai un umano accomodato sull'altare, quello sono io. Passa a salutarmi citando cisterna e otterrai uno sconto del 30% sulla foto ricordo in cui sarai raffigurato mentre riconosci una salma... Sai, mi sto organizzando per sbarcare il lunario a Modena con questo stratagemma: se ce la fanno i falsi centurioni romani davanti al colosseo, non vedo perché non ce la possa fare io nelle vesti di falso cadavere adagiato sull'altare di Qui Eum Vidit.

18 maggio 2007

Living in Emilia


La scorsa settimana è iniziata la mia avventura modenese: mi sono trasferito nella patria del gnocco fritto per frequentare un master in export management. Il primo impatto è sicuramente positivo. Alcune note sparse a riguardo:

- Una doverosa nota sul gnocco fritto: i modenesi si stupiscono quando ammetto di non averlo mai visto né assaggiato. Lo elogiano e si meravigliano della mia carenza intollerabile. La cosa incredibile è che da 15 giorni lo cerco senza tregua ma non riesco a trovarlo. Ho provato ovunque: ristoranti, pizzerie, forni, bar... Mi sono perfino imbattuto un paio di volte nel sacro graal, ma del gnocco fritto nessuna traccia. Non mi capacito.

- Gnocco fritto a parte, Modena offre servizi invidiabili: con 1 euro ho ricevuto i parametri (personali!) per accedere gratuitamente alla rete wifi cittadina. Con 10 euro ho aderito ad una iniziativa di bike sharing, e ora posso usare tutti i giorni le biciclette comunali dalle 730 alle 1930.

- Modena offre una miriade di eventi culturali di tutti i tipi. Non ho ancora avuto modo di approfondire la cosa, causa carenza di tempo, ma nei prossimi giorni rimedierò: ho visto il manifesto di un concerto jazz con buffet di specialità locali al costo più che onesto di 10 euro. Sicuramente andrò a vedere, sentire, assaggiare...

- Tutti qui parlano con l'accento di Oriano Ferrari. Me li immagino davanti alla tv che guardano Zelig: gran risate, poi arriva il celebre meccanico Ferrari e tutti diventano seri e circospetti: ascoltano chiedendosi cosa mai ci sia da ridere.

- A proposito di motori: la scorsa settimana cercando una possibile casa mi sono imbattuto nei pittoreschi modi di dire modenesi: un tale mi ha spiegato che per raggiungere casa sua dovevo imboccare un viale e poi fare una CURVA A RADICCHIO. Ma che cazzo è una curva a radicchio?! Si stupisce della mia ignoranza e aggiunge che è una curva VELOCE. Io arrivo in zona e mi aspetto una curva parabolica in stile variante ascari. Trovo una curva a gomito, ho rischiato la morte. Chiedo lumi al disgraziato. Curva VELOCE? Ma sei stronzo?! La sua risposta è stata (cito testualmente):"ma no, una curva veloce... Che gira veloce!" E poi chiude la spiegazione con un gesto della mano e uno stupido suono onomatopeico, davanti al mio volto pallido e al mio sguardo ancora terrorizzato. Coglione.
Avrei voluto spiegargli che una curva simile è comunemente detta A GOMITO, ma visto l'elemento ho desistito: temevo una risposta tipo "a gomito? Ma che significa?! Gomito piegato o dritto?"
Mavaffanculo va.
Non aggiungo altro: come prima panoramica mi sembra sufficiente. Ora torno alla disperata ricerca del mitico gnocco fritto.

16 maggio 2007

Pop Tour in Austria: Hard Tuning

Hard tuning in WattensUltimamente si sta diffondendo ovunque la mania del tuning, la personalizzazione della propria automobile. O meglio, la spersonalizzazione, perchè alla fine tutti montano gli stessi accessori, e le macchine taroccate finiscono con l'essere identiche: alettone posteriore, lucette blu, stereo esagerato, monitor con lettore DVD... cazzo, viva la fintasia!
La personalizzazione fatta per finta è davvero sfigata! E' l'emblema del vorrei, ma non posso e non capisco il perchè, però mi adeguo...
Meglio un po' di sano ardire, magari condito con quel cattivo gusto figlio dell'entusiasmo più innocente!
Pensa che bello, ad esempio, partire da una macchina un po' originale, tipo una Ritmo. Una di quelle Ritmo vecchie, con i cerchioni in lamiera e la carrozzeria grigia perlata da fioriture di ruggine. Interni beige originali, sedili eccessivamente reclinati e rigorosa assenza di poggiatesta.
Nel lunotto posteriore adesivi vintage (Toro Campione, il gagliardetto della propria città, l'effige del papa buono...) e magari per finire un paio di oggetti evocativi, tipo il cappello da alpino e quel cane di plastica con la testa che ciondola, che quando ero bambino mi piaceva da morire e sognavo intensamente di possederne uno!
Sotto il cofano, come è giusto che sia, un motore potentissimo. Roba fuori dal comune.
Cazzo che macchina! Bella non solo da esporre, ma anche da usare. Io già mi vedo nella corsia di sorpasso dell'autostrada in un assolato giorno estivo. Stravaccato sul sedile, il finestrino aperto, un gomito fuori e il piacevole massaggio di mille vibrazioni.
All'improvviso due flash. Gli abbaglianti della solita auto taroccata che chiedono strada. A questo punto inizia la magia: mi sposto nella corsia più lenta, faccio affiancare l'auto e accelero... non tanto, giusto quel che basta per non permettergli di superarmi. 100 Km/h, 150, 180, 220...
Poi il colpo di grazia: con il volto sformato dal vento ed uno sforzo enorme per muovere il braccio, gli faccio cenno di passare, magari aiutandomi con un urlo straziante "Cazzo fai? Passaaaa"
Un paio di occhiate di rimprovero al pilota fallito, e poi via: un colpo di gas deciso. Il cappello da alpino è schiacciato contro il lunotto posteriore, ed il cane di plastica agita la testa in modo inconsulto. Sparisco trionfante all'orizzonte, e raggiungo i miei amici appassionati di hard-tuning, la personalizzazione con personalità! Membro numero uno di questo club è senza dubbio l'austriaco pazzo (per la cronaca vive a Wattens, la patria di Daniel Swarosky) che usa quotidianamente una meravigliosa moto pelosa, un mezzo di trasporto che merita tutta la mia ammirazione, e la giusta menzione su cisterna. Lode all'ardire!

04 maggio 2007

Pop tour in Austria: Hall

Guitar CessoDiventare adulti è un compromesso: si guadagnano alcuni vantaggi, ma se ne perdono altri. Ad esempio mi ricordo che da bambino, quando mi scappava la cacca, avevo un bellissimo vasino giallo a forma di gatto. La felicità condensata in un manufatto di plastica. Cosa c'è di meglio di cagare comodo al centro del salotto mentre guardi la TV e cavalchi fieramente un gatto? Nulla. Poi sono cresciuto, e il mio vasino glamour è stato sostituito da un cesso banale, bianco e freddo. Oltretutto è fissato al pavimento di una stanza defilata della casa, solitaria e senza TV. Fanculo. Cagare prima era la festosa soddisfazione di un istinto naturale, ora è una incombenza, come la coda in posta. Cheppalle!
Grazie al cielo però esiste una persona nel mondo che la pensa come me: si trova in Austria, ad Hall. Ha un ristorante, ed ha attrezzato il cesso con lo stesso gusto gioioso dei migliori vasini chicco. Pisciare dentro una chitarra mi ha fatto tornare bambino: ho provato una sensazione bellissima... sul mio vasino fingevo di cavalcare un gatto, qui ho sognato di pisciare nella chitarra di Vasco Rossi prima di un suo concerto. Pensa che figata... lui che arriva, prende la chitarra inspiegabilmente più pesante del solito e muove a grandi passi verso il palco accompagnato dal rumore dello sciaquio nella cassa di risonanza. wosh wosh. Cazzo, questo sì che è rock and roll!
Ho deciso: appena ho mezza giornata libera andrò ad informarmi per sostituire il cesso di casa mia con un sassofono gigante!