Cisterna

31 ottobre 2006

Cave cavi

Forse non tutti sanno che... in Cile la privatizzazione delle reti elettriche e di telecomunicazioni è avvenuta molto presto, quando il loro sviluppo era ancora agli albori. Ogni singolo concessionario, in concorrenza con tutti gli altri, ha sviluppato pertanto la propria rete privata, con sovrapposizioni e sprechi enormi. Per questa ragione passeggiando per le vie secondarie della città di Santiago, è possibile ancora oggi ammirare grandissime quantità di cavi che corrono disordinati sui vari pali.
Una ulteriore curiosità...
Per frenare la proliferazione dei pali il comune di Santiago ha vietato la loro installazione, ed ha permesso solamente l'utilizzo di quelli esistenti. Per questa ragione con l'avvento della metropolitana, l'obsoleta società del filobus è stata acquistata a peso d'oro: essa possedeva infatti una rete capillare di pali nelle principali zone della città. Il filobus è stato smantellato, e i suoi pali hanno causato un ulteriore ritardo nello sviluppo di una rete interrata.
Oggi nelle vie più centrali le linee aeree sono espressamente vietate. Qui stanno proliferando i tombini delle diverse società...
Se qualche redattore de La Settimana Enigmistica stesse leggendo, io mi do disponibile per una eventuale collaborazione.

30 ottobre 2006

Sulle strade di Santiago...

La viabilità di Santiago è quantomeno singolare. Qui esisitono strade con senso di percorrenza variabile: a seconda dell'ora del giorno la strada può essere a 2 sensi, oppure a senso unico in una o nell'altra direzione. Una cosa che non avrei mai creduto posibile se non l'avessi vista con i miei occhi!
...ecco come funziona questo perverso meccanismo:
- Negli incorci con le strade a viabilità variabile ci sono cartelli con 2 frecce luminose. A seconda della freccia accesa è possibile comprendere il senso di percorrenza attuale della via.
- La via è attraversata per tutta la sua lunghezza da una serie di tralicci metallici su cui sono affisse ulteriori frecce luminose
- Di tanto in tanto ci si imbatte in un cartello "riassuntivo" in cui sono descritti orari e modalità di percorrenza.
La cosa che più mi ha stupito di questo sistema è che funziona. Non ho mai visto ingorghi né incidenti su queste strade: il traffico corre liscio e scorrevole, senza intoppi né rallentamenti. Tutti viaggiano felici. Non me ne capacito. Mi adeguo, ma non mi fido... e per sicurezza il primo di aprile non passerò da quelle strade: non si sa mai!

25 ottobre 2006

Te la do io Santiago... le farmacie

Qualche giorno fa ho finito la schiuma da barba. Nel mio quartiere non ci sono supermercati, perciò ho chiesto lumi alla reception dell'albergo. La receptionist, convinta di dirmi un'ovvietà mi indirizza verso la farmacia... Accidenti a me e al mio spagnolo imparato da Jerry Calà! Perché nei suoi film non è mai comparsa una avvertenza per segnalare che non funziona?!? Mah, per sicurezza le ri-pongo la domanda in inglese. Medesima risposta. Mimo disperatamente. Stesso risultato. Boh... avrà ragione lei. Mi faccio indicare la più vicina: è a 500 metri e nonostante siano le 9 di sera passate, è aperta. Stupito muovo in direzione farmacia.
Entro: è un negozio enorme, e tratta qualsiasi cosa. Quando dico qualsiasi cosa intendo dire proprio tutto: medicinali, saponi, cosmetici, profumi, detersivi, cibo, bevande, caramelle, giornali, souvenir, telefonia, abbigliamento... di tutto un po'. Il personale è da supermercato: 5 o 6 farmacisti dietro il bancone, 2 casse aperte su 4, commessi tra gli scaffali, un guardiano anti-taccheggio in divisa... ma cazzo... è un supermercato... che vende anche medicine.
Alla cassa la sorpresa più grande: mi chiede se contestualmente agli acquisti voglio ricaricare il credito del cellulare. Qui non ci sono costi di ricarica, e il mercato delle ricariche è perfettamente concorrenziale. Ci sono decine di operatori che effettuano ricariche, ed ognuno ha le proprie offerte ed i propri vantaggi. In farmacia ad esempio offrono un importo extra rispetto a quello pagato. Con 5000 pesos di ricarica, il telefono è stato caricato di 6000 pesos di credito.
Sono uscito a bocca aperta dalla farmacia con una confezione di schiuma da barba ed il telefono ricaricato. Ed ho chiesto intimamente scusa a Jerry Calà per aver dubitato del suo spagnolo. Grazie Jerry!

22 ottobre 2006

Dove sono finito?!

Che fine ho fatto? Ho abbandonato cisterna? Ma sono stronzo?
Rispondo in ordine inverso:
-Non sono stronzo. O perlomeno se lo sono, non lo sono per ragioni legate alle domande uno e due.
-Non ho abbandonato cisterna. Sono via per lavoro
-Sono finito a Santiago del Chile, in pratica prendi per Pinerolo e poi fai 16'000 Km in direzione sudovest. Non è molto ben segnalato, ma comunque è facile!
Dammi solo il tempo di ambientarmi e organizzarmi un minimo, e poi ti raccontero' tutto.
A presto e grazie per essere passato di qui!

10 ottobre 2006

Pop-Tour in Paris: episodio 4

Esiste una categoria di persone che negli ultimi anni ha sbaragliato tutte le altre. Si è imposta praticamente in ogni ambito, lasciando solo le briciole agli altri. Guardandoti attorno puoi intuire immediatamente che sto parlando delle teste di cazzo.
Ma come avranno fatto?
La risposta più comune al quesito è senza dubbio: "avranno i loro santi in paradiso".
Quante volte me la son sentita dire? Così tante che l'ho somatizzata. Oramai quando vedo una testa di cazzo che si fa strada nella vita, mi rispondo da solo che avrà i suoi santi in paradiso
Ebbene, passeggiando per le vie di Parigi mi sono imbattuto proprio in questa figura: il santo protettore delle teste di cazzo. Il loro patrono.
Fantastico eh? Chi l'avrebbe mai detto? Esiste!
L'ho immortalato e te lo mostro orgogliosamente. Un pezzo di storia contemporanea. Già immagino tra 3000 anni i turisti di fronte a questa statua, con la guida che descrive il nostro periodo storico... quello che vedete qui rappresentato, è il santo patrono delle teste di cazzo. La categoria egemone del XXI secolo. In quel tempo essi ricoprivano pressoché ogni ruolo. Erano insediati ovunque. La popolarità dell'opera è testimoniata dai numerosi graffiti votivi lasciati dai devoti.
Tra le numerose scritte verrà poi mostrata ai visitatori la più antica e misteriosa: l'enigmatico messaggio di un nostro lettore, che entrerà a pieno titolo nella storia lasciando il primo messaggio.

04 ottobre 2006

Pop-Tour in Paris: episodio 3

Sono andato a Parigi ed ho visto Notre Dame. I miei amici in questo modo non penseranno che io sia un pazzo che è andato fino a là senza vedere i classici ...l'unico particolare che devo manterere riservato è che non si trattava di Notre Dame de Paris, ma di Notre Dame de Pentecote. Oh, non fare lammerda... non andare subito a dirglielo!
Normalmente non sono tipo da visita delle chiese, ma questa chiesa non potevo non visitarla. La chiesa in cui vorrei essere parrocchiano.
Punto primo: è chiusa nei giorni festivi. Troppo bello... un giorno di riposo se lo è dato anche Dio. Com'è che i suoi dipendenti (alludo ai preti) invece devono lavorare anche di Domenica? Non ha senso... e dopo 2000 anni finalmente qualcuno se ne è accorto! Poiché una notizia simile può sembrare una battuta o una leggenda metropolitana, ho documentato la cosa. A lato puoi vedere una fotografia degli orari settimanali.
Punto secondo: è pensata come punto di aggregazione. Lo spazio per la preghiera è al primo piano. Al piano terreno c'è un open space aperto a tutti, e nel seminterrato c'è una sala conferenze. A me piace molto l'idea di riscoprire l'identità di luogo di aggregazione che in passato fu del sagrato della chiesa. Cazzo, un po' di marketing per 'sti preti! Come fate a sperare che la gente venga in chiesa a spararsi una mega-cerimonia in cambio di una ostia? Vai di open space con aperitivo e stuzzichini! Tac... Poi un po' di musica giusta di sottofondo et voilà, la chiesa diventa cool
Punto terzo: lo spazio per la preghiera è democratico. E' sparita la forma gerarchica tipica della chiesa. Non c'è più contrapposizione fedeli-cerimoniere. Lo spazio si sviluppa su una base quadrata, con le sedie che avvolgono la parte centrale, lasciata libera per il celebrante. Qui si respira l'aria della cerimonia informale proto-cristiana, molto suggestivo. Via l'aria ingessata delle cerimonie... un bel rituale casual, un pret-a-pregher. La parola d'ordine è svecchiare. Basta con le vecchiette che recitano il rosario tutto il giorno, vediamo di far arrivare qualche bella ragazza, altrimenti altro che "andate e moltiplicatevi"! Con tutte 'ste beghine cosa vuoi che combini?
Punto quarto: l'architettura. Dal punto di vista architettonico questa chiesa è stupefacente: piena di idee e richiami, originale e concettuale. E' un piacere aggirarsi al suo interno per scoprirla. Soffermarsi a chiedersi la ragione di certe scelte, cercare i richiami... è davvero una esperienza stimolante. Statue e quadri classici hanno fatto il loro tempo: la loro funzione educatrice si è affievolita. Attualmente esistono mezzi molto più potenti e sofisticati per trasmettere un concetto. Tra questi il più lusinghiero per il visitatore è senza dubbio l'arte concettuale, di cui qui si fa largo uso. Cazzo, un posto in cui non viene dato per scontato che tu sia ignorante o deficente. Una vera rarità! Peraltro io che non brillo per cultura ineccepibile nè per acume sconfinato, mi sono soffermato con piacere sui vari dettagli, ed ho potuto apprezzarli con interesse. Arte fruibile, e non cianfrusaglie messe qua e là per stupire!
Questa è la Notre Dame da vedere assolutamente! Non dimenticare di visitarla nel tuo viaggio a Parigi. Vedrai che se porti indietro qualche foto con un paio di fedeli-cubiste supegnocche, i tuoi amici si illumineranno molto di più che per le vetrate dell'altra Notre Dame. La minore

03 ottobre 2006

Pop-Tour in Paris: episodio 2

10 anni fa un pischello spavaldo visitava Parigi per la prima volta. Bella città, ma la magia? Il pischello non riusciva a percepirla. Poi un giorno, quasi per caso, decise di prendere la linea 1 della metrò in direzione La Defence. Voleva vedere da vicino il Grand Arche, monumento che lo aveva incuriosito fin dal primo giorno. Giunto a destinazione, la sua attenzione fu attratta da una serie di enormi impronte digitali impresse sul pavimento. Che roba strana... senza indugio prese a seguirle.
Dopo una passeggiata di qualche centinaio di metri, la visione. Un pollice enorme. In fondo che cazzo ti aspetti di trovare alla fine di una pista di impronte digitali giganti?!? Grande sorpresa, stupore, entusiasmo e, finalmente, la magia. Quel luogo divenne la sua magica Parigi.
Poteva secondo te il pischello tornare a Parigi senza rendere omaggio a quel magnifico monumento?
Signore e signori, ecco a voi il pollice di Cesar... probabilmente una delle sculture più affascinanti che abbia mai visto. In questa opera io, uomo della strada, ci ho visto un monumento all'intero genere umano, meravigliosamente condensato in un pollice. Il dito opponibile. Ciò che ci contraddistingue, e che ci ha permesso di evolverci come ci siamo evoluti. Il pollice opponibile è la rivoluzione dell'evoluzione grazie alla quale i primi uomini hanno potuto utilizzare agevolmente i primi e rudimentali utensili. Con essi hanno potuto sopravvivere a predatori più forti e sopperire ad innumerevoli mancanze e necessità. Ed è affascinante notare che tuttora l'uomo è simbioticamente legato a strumenti esterni per condurre la propria esistenza. Il dito opponibile è il fulcro sul quale l'uomo si è evoluto verso ciò che oggi è diventato.
Purtroppo non ho mezzi espressivi adeguati per descrivere la grandiosa sensazione di consapevolezza che provo ogni volta che mi trovo davanti a questo capolavoro. Per questo ti consiglio molto caldamente di provare personalmente. Quando capiterai a Parigi, non dimenticarti di rendere omaggio al pollice.
Ah, dimenticavo... se per caso tu non provassi nulla di fronte a questo monumento, in ogni caso scatta una foto! Sai le risate con gli amici quando racconterai che sei andato fino a Parigi per fotografare un dito... chissà quante volte hai immortalato per sbaglio una frazione di dito in un angolo di una fotografia. Beh, questa volta hai esagerato ma ne è valsa la pena... hai fatto un viaggio di mille Km per immortalare un dito tutto intero!