Cisterna

27 settembre 2006

Pop-Tour in Paris: episodio 1

Un viaggio a Parigi, ovvero l'occasione per una dorata marcia a tappe forzate: Torre Eiffel, Louvre, Sacro Cuore, Arco di trionfo...
Schiere di turisti che si dipanano lungo interminabili serpentoni. Passano davanti ai soliti monumenti. Cosa si aspettano di trovare? La torre Eiffel è sempre quella da più di 100 anni. E' passata in migliaia di film, quadri, foto, cartoline... Non c'è bisogno di andare a vederla: il mondo intero te l'ha mostrata direttamente a casa un milione di volte. E' forse necessario controllare di persona che sia stata rappresentata correttamente? Non credo. E' così importante rispondere affermativamente quando ti viene chiesta la fatidica domanda "hai visto la Torre Eiffel"? A me viene da rispondere: "Ma sei stronzo? Mi prendi per il culo? E' ovunque! E' perfino impressa sulle fottute magliette di ogni singolo e fottuto turista".
E allora che si fa a Parigi? La mia proposta, peraltro provata direttamente da me nello scorso weekend, è un bel pop-tour. Ho saltato a pié pari i vari classici per dare spazio a qualcosa che di solito non si vede nelle cartoline. L'esperienza l'ho accuratamente immortalata e sarà frutto di una serie di post sul blog, così che quando andrai a Parigi, se non altro, sarai a conoscenza dell'esistenza di una alternativa ai monumenti classici.
Prima tappa: La Defence. Un luogo veramente speciale, senza ombra di dubbio la mia zona preferita di Parigi. Qui si respira un aria diversa. Surreale e rilassante. Nulla è scontato, niente sa di già visto. Un luogo magico.
...credo che magico sia la parola giusta: mentre curiosavo nella piazza principale della Defence, ho visto il monumento al pop-turista (o almeno io ho deciso di interpretarlo così. Se l'artista si sentisse offeso dalla mia interpretazione è pregato di mettersi ordinatamente in coda presso il muro del pianto e farsene una ragione).
Una icona che inspiegabilmente non compare sulle cartoline. Probabilmente chi produce le cartoline sa che certi argomenti sono pericolosi: rischiano di scatenare una presa di coscienza collettiva dei turisti, che non più controllabili e direzionabili entro i soliti binari, prenderebbero a curiosare e visitare la città in modo incontrollato, mettendo in ginocchio le imprese che lucrano mostruosamente sulla diffusa fame di vedere sempre le solite attrazioni (nomen omen).
Ricco di questa consapevolezza, e forte della sua conferma dal punto di vista artistico, ho iniziato con determinazione massima il mio Pop-Tour di Parigi. Che l'esperienza abbia inizio... welcome in Pop-Paris

20 settembre 2006

Le ricette di Cisterna: Spaghetti alla Araba

Non sono mai stato un grande cuoco, ma alla bisogna sono modestamente in grado di arrangiarmi con piatti molto gustosi e facili da preparare. Te ne propongo uno etnico e ricercato. Ti stupirai del risultato ottenuto già dalla prima volta...



Ingredienti:
-100g di Spaghetti
-3 cucchiai d'olio
-Aglio
-Peperoncino
-Un martello
Preparazione:
Cucinate un piatto di spaghetti aglio, olio e peperoncino ed offriteli ad uno straniero irregolare che non parla ancora italiano. Fatevelo amico. Poi prendete il martello e recatevi nel miglior ristorante della vostra città. Sequestrate il cuoco e minacciatelo con accento arabo (non dimenticate l'accento... la pasta verrà ottima!!!). Sbraitate e brandite nervosamente il martello, mentre il vostro amico straniero farà il vostro gioco mostrando un'espressione terrorizzata.
Indicate la pentola e gridate in modo isterico parole come fame, pasta, se nobbuono ti ammazzo, allà è grande, possibilmente inframezzate da suoni senza significato, giusto per dare un tono drammatico alla cosa.
Quando il cuoco si avvicina alla pentola, fingete di essere un po' più calmi, ma dimotrate di essere sempre all'erta ringhiando di tanto in tanto...
Quando la pasta è pronta chiedete a gesti di poterla portare via e ringraziate caldamente. Prima di uscire, a sorpresa, con occhi da pazzo fissate il cuoco e minacciatelo ricordandogli che voi sapete riconoscerlo, e se vi succederà qualsiasi cosa andrete a cercarlo e a sgozzarlo come un porco. Finite lo straniero irregolare a feroci martellate per esprimere il concetto. Uscite e fate perdere le tracce.
Se avrete l'accortezza di riscaldare la pasta a bagnomaria prima di servirla, i vosri commensali rimarranno senza parole. Una curiosità: il sapore salato che non riuscite bene a identificare è dovuto a lacrime umane. E' possibile variarne il contenuto obbligando il cuoco a cucinare più o meno inclinato in direzione della pentola.
NOTA:Questa ricetta è facile, ma richiede tempi piuttosto lunghi per la preparazione. Se hai fretta, è possibile ricorrere alla sempre utili e gustose ricette per single di Paolo68123, reperibili presso http://blog.libero.it/paolo68123/
...ed ora cappello da cuoco e via...

19 settembre 2006

Piccole soluzioni: il venditore di rose

Una serata fuori con una bella ragazza. Il cameriere ti porge le liste con discrezione e si defila. Eh sì, questo è proprio un posto raffinato. Dovrei essere al sicuro, pensi. All'improvviso un tonfo alle tue spalle. Il cameriere è a terra rantolante: è stato sgozzato con una spina di rosa. Tu capisci. E' arrivato il venditore di rose. Si avvicina al tavolo e, con un raffinato cocktail di insistenza e guerriglia psicologica, inizia l'assedio. Che fare?
Potresti cedere e comprare la rosa (il prezzo è quasi sempre più che accettabile) ma se non volessi dargliela vinta, ecco la mia soluzione, da mettere in atto rigorosamente giocando d'anticipo:

a- Procurati un pezzo di cartone sdrucito delle dimensioni indicative di 30x40cm

b- Con un pennarello, e possibilmente con grafia incerta, scrivi sul pezzo di cartone il testo seguente:

Sono un giovane italiano. Guadagno lo stretto necessario per tirare avanti e con molti sforzi ho deciso proprio stasera di portare fuori a cena una bella ragazza. Ho studiato a memoria i prezzi del menù affisso fuori, e con un abile mossa contabile ordinerò cibi complementari ai suoi, in modo da far bastare i soldi. Figurati che dopo tutti questi sforzi non è neanche detto che lei me la dia. Chi di noi due è piazzato peggio? Mettiti nei miei panni. Ora io ti darò un pezzetto di carta stropicciato che ho in tasca, tu fingi che siano molti soldi e ringrazia. Poi porgi una o più rose alla bella ragazza (a seconda del tuo buon cuore). Se sei particolarmente generoso, puoi anche darmi qualche spicciolo fingendo di darmi il resto. GRAZIE

Et voilà. Problema brillantemente risolto. Se per caso la vittoria ti riempe di felicità e vuoi ricompensarmi per il suggerimento, ricorda che il cartello che ti ho suggerito è autobiografico. Da parte mia un obolo è sempre bene accetto.

18 settembre 2006

La mia proposta per un reality

Un reality-show ci seppellirà... ma prima che ciò accada, vorrei vedere in onda un reality a cui sto pensando da tempo. Te lo illustro.
- Location: una casa-bunker in stile grande fratello, in cui non esista modo di avere contatti con l'esterno. In questo luogo, oltre agli ambienti (rigorosamente comuni) in cui vivere, saranno previste delle arene, nelle quali i concorrenti si sfideranno in diverse attività: dibattiti, sfide sportive, giochi di società, giochi di ruolo...
- Concorrenti: una nutrita schiera di volontari. Chiunque può presentare domanda, non importa se è famoso o meno. L'elenco dei possibili concorrenti viene poi ordinato ed inserito in una lista. Le persone entrano nel bunker seguendo l'ordine scritto sulla lista. Prima il primo della lista, poi il secondo e così via...
Si prosegue ad oltranza fino a che uno dei concorrenti non si rifiuta di entrare. A quel punto si chiude la porta ed inizia il reality vero e proprio.
- Meccanismo: in questo reality non ci sono eliminazioni di concorrenti. Dall'inizio alla fine dello show, il numero di persone nella casa è sempre lo stesso. La competizione avviene attraverso sfide. Ogni concorrente ha un punteggio iniziale (supponiamo 100 punti) e può sfidare in una qualsiasi disciplina gli altri concorrenti, mettendo in palio una quota dei suoi punti (in stile scommessa, per intenderci). Dopo i vari rilanci inizia la sfida. Chi vince guadagna i punti dei perdenti. Le sfide hanno un solo vincolo: se si viene sfidati non si può mai rifiutare. Quando un concorrente rimane senza punti, può acquistarne altri rinunciando ad una quota del montepremi finale. In alternativa può tentare la strada della trattativa con altri concorrenti (ad esempio barattare servizi/favori/oggetti in cambio di punti). I favori sessuali non sono ammessi per lo scambio di punti. Per integrare il punteggio esiste infine la strada del favore del pubblico. Se il concorrente è popolare e riceve molti voti, essi si trasformeranno in punti.
- La fine: il reality ha una durata prefissata. 300 giorni.
- La novità: fino a qui sembra un reality standard. Non è così. Dopo che il folto gruppo di personaggi sarà entrato nella casa, a loro insaputa, lo show finirà. Non ci saranno appuntamenti settimanali. La "seconda puntata" sarà realizzata il giorno della loro uscita. Prova ad immaginare un gruppo di persone stipate in uno spazio angusto per 300 giorni, che competono tra loro senza esclusione di colpi, e che fanno i ruffiani con un pubblico immaginario. Ora prova ad immaginare che succede quando escono e scoprono di essere stati oggetto della più grande presa per il culo mediatica di tutti i tempi. Un successo. Un amplesso di felicità del pubblico a casa, che gode nel vedere la disperazione del manipolo di mentecatti che ha buttato nel cesso quasi un anno di vita. Niente popolarità, niente fans in visibilio alla loro uscita. Solo grasse risate di un cinico pubblico che li schernisce. L'evento televisivo che passerà alla storia. A seguito dell'evento sarà possibile acquistare il DVD. L'anno seguente, quando il gruppo di disadattati avrà ormai la vita rovinata, uscirà un cofanetto DVD da collezione in cui si potrà vedere quel che è successo nel bunker.
La trasmissione definitva! Nessuno nella storia della televisione riuscirà mai più ad eguagliare un'impresa simile. E da quel momento in poi tutti i concorrenti di reality vivranno nel terrore. Bellissimo ed inebriante.

15 settembre 2006

Operazione Racconto. L'organizzazione

Episodio 4
Lo straniero si avvicinò porgendo fieramente una mano in avanti: "Benvenuto Tommy. Sono felicissimo di incontrarti. Non abbiamo nessuna intenzione di farti del male. Conosciamo bene il tuo talento e non intendiamo sprecarlo."
Parole rassicuranti. Probabilmente sincere. Ma il mistero rimaneva tale. Chi erano quelle persone? Cosa volevano esattamente? A quale talento si riferivano? L'espressione di Tommy trasmise chiaramente tutti i dubbi. Lo straniero riprese prontamente a parlare:"Immagino che vorrai sapere di più. Ecco qua!". Un toast. Lo straniero aveva estratto dalla tasca un toast e gli e lo stava offrendo. Tommy lo prese e lo analizzò. C'erano delle scritte sul pane. La parte carbonizzata era stata impressa ad arte, e formava un testo chiaramente decifrabile.

Quello che hai tra le mani è un toastogramma. Il suo scopo è trasmetterti un messaggio top-secret. Leggi attentamente e poi mangiami.

Le persone che hai di fronte costituiscono una task force segreta di cui nessuno ammetterà mai l'esistenza. Il loro scopo è riunire esseri umani dalle capacità non convenzionali, al fine di costituire una cellula di azione non prevedibile.
L'intervento di questi individui ha portato dal 1958 ad oggi una lunghissima serie di successi. La loro azione è sempre inattesa e prorompente. Mai prevedibile. Al momento non esiste arma o metodo alcuno che sia in grado di neutralizzare questa forza.
Se stai leggendo questo messaggio, significa che da ora sei un membro della task force. Benvenuto tra le fila di X-freaks.


Tommy lesse e rilesse attentamente il toastogramma. Era incredulo. Dopo lunghi minuti di silenzio, prese la parola il poliziotto napoletano:"Giovanotto, hai letto? Hai capito tutto? Che aspetti a mangiare? Ti fa schifo il toast? Se vuoi lo diamo al nostro cane! ...dunque? ...su, su Snow Testicle, vieni che c'è la pappa"
Si affacciò un bel pastore maremmano con lo sguardo intelligente.
-Ragazzo, ti presento Snow Testicle. Nostro cane e mascotte. Lo abbiamo chiamato così perchè Snow Testicle significa palla di neve in inglese. Ti piace 'sto nome? Lo abbiamo tradotto con gli strumenti per le lingue di google... meno male che ci sta tutta sta tecnologia amica ad aiutarci, sennò magari gli davamo un nome dimmerda!
Senza indugio Snow Testicle puntò verso il toast, lo strappò dalla mano di Tommy e lo consumò voracemente.
Tutte le persone presenti nella stanza si ammassarono attorno a Snow Testicle per salutarlo. Era un cane ben voluto. E anche il gruppo nella sua interezza, visto in questo momento di umanità, aveva l'aria di una famiglia serena. Emanava un calore sincero e molto rassicurante. La tensione di Tommy si sciolse in un sorriso, mentre la sua mano salutava con qualche pacca il cane.

...continua...

13 settembre 2006

Proverbi 2.0 - Al cuor non si comanda


L'allegro chirurgo si starà rivoltando nella sua impolverata scatola di cartone. Perfino lui sa che è un altro l'organo a cui non si comanda!
Chi è il cervellone dell'anatomia che ha scritto sto proverbio? Santapace, ma è stronzo?! A uno così non gli darei neanche la licenza per curare la forfora.
Mi piacerebbe incontrarlo, magari vederlo all'opera con il suo modo di fare...
Perdincibacco che ragazza attraente... non riesco più a comandare al mio cuore, devo appropinquarmi...
-Mi scuso se mai le parvesse che io la importuni, oh soave creatura. Anelo conoscerLa, e alla bisogna presto sposarla... oh il mio cuore... non riesco proprio a comandarlo!
Lei incuriosita lo segue... i due si appartano. Ad un certo punto parte l'occhiata d'intesa. Il dottor "al cuor non si comanda" estrae dalla tasca il portafoglio e lo apre. Ne estrae un piccolo involucro di alluminio quardato. Lo apre... sorpresa: un abito da sposo. Lo indossa e parte immediatamente alla volta della chiesa

Uno scenario veramente credibile. Caro il mio Dottor "al cuor non si comanda", ma che cuore dici? Ma smettila. Mettiti a posto...
E' evidente la necessità di un emendamento del suddetto proverbio. E' una questione inderogabile. Bisogna finalmente rendere giustizia al cuore, estraneo alle vicende legate alle mille cazzate che si possono fare in amore. Per la nuova versione del proverbio, anche in virtù della sua valenza unisex, io propongo:
All'amplesso non si comanda
Ora giustizia è fatta. L'allegro chirurgo può tornare a riposare serenamente. Il cuore ringrazia.

12 settembre 2006

Gabibbo TVB

La TV italiana è allo sbando. E' oggettivo. Spettacolo televisivo è un termine che non si usa più: è diventato un ossimoro. La TV è l'elettrodomestico acceso di default, e mi sembra che i produttori televisivi ne approfittino un po troppo. In mezzo a tutta la merda che anima l'altro lato dell schermo esiste però una meravigliosa eccezione. Un baluardo. Il Gabibbo. Che eroe figo. L'unico personaggio televisivo che non si prende sul serio. Vaga sullo schermo vestito come un coglione, e non se ne cura. Scherza, ride. E' amico di tutti e non se la prende mai. Oltretutto è anche il personaggio più serio e professionale. Mai fuori posto. Mai un eccesso. Mai un articolo che lo riguardi sui giornali di gossip. Mai ad una festa esclusiva snob. Mai ad un reality resuscita-VIP (in questo caso inteso nell'accezione di Very Impressive Pezzents). Mai una patetica apparizione di auto-promozione presso altri programmi.
Porca miseria, questo sì che è un personaggio contro corrente. Un rivoluzionario.
Se lo confronto con un qualsiasi altro personaggio televisiovo attuale, il Gabibbo è due spanne sopra. Un fulgido esempio. Un modello.
Eppure inspiegabilmente i modelli mediamente più emulati sono i personaggi più vacui che la TV propone. Quelli che non sanno fare un cazzo, e che si atteggiano come se fossero l'espressione massima della bellezza che può essere rappresentata su di un tubo catodico. E' sintomatico.
Ma mentre gli altri passano, lui resta. Sì, il Gabibbo secondo me è proprio figo! Ed in una sorta di guerra santa ho deciso che prima o poi assalterò una di quelle orde di mentecatti che emulano i vari tronisti di sto cazzo della De Filippi. A suon di minacce e percosse li obbligherò ad emulare chi veramente merita di esserlo. Il Gabibbo. Già vedo un mondo popolato di ragazzi vestiti da flaccido globulo rosso. Un paradiso. Io ci sarò. Voglio esserci, e voglio stringere la mano al mio eroe personale. Al fulgido modello del vivere serenamente. A Mister easy life: il Gabibbo!

08 settembre 2006

Operazione Racconto. Awakening

Episodio 3
Alfio Mambelli gli aveva mentito. Forse era stato semplicemente incompleto. Mangiando entrambe le parti del fagiolo non era successo nulla. Tommy si guardava attorno alla ricerca di un segno, di un cambiamento, di un'idea. Bella cagata quella di mangiare tutto il fagiolo, ora attorno a lui c'erano solo petardi. Nessuna alternativa all'orizzonte. Chissà... magari l'uomo carbonizzato si era trovato nella stessa situazione, e aveva vagato disperatamente per ore prima che l'anelato moto intestinale ponesse fine alle sue sofferenze. Povero lui.
Poi all'improvviso calore. Un calore dilagante concentrato sul viso. Un calore doloroso, con un inatteso fragore di schiaffi. Mangiare tutto il fagiolo non era stata una scelta da raffinato stratega. Era forse questa la sua punizione?
Ben presto agli schiaffi si aggiunse una voce lontana ma concreta. Il tono sembrava portare un ordine perentorio, ma era difficile carpire distintamente le sillabe...
Nebbia. Poi torpore nella nebbia che piano piano si dirada. Tommy mise a fuoco la situazione: un uomo in divisa lo stava prendendo a schiaffi. Gridava "sveglia, sveglia".
Tommy emerse dal torpore: si trovava all'interno di ciò che ad un primo, sommario esame sembrava essere uno scarno commissariato di polizia.
- Giovanotto, tutto bene?
- Dove mi trovo? Che mi è successo?
- Stai tranquillo. Non ti agitare. Ti trovi nel nostro nascondiglio segreto. Abbiamo dovuto narcotizzarti per portarti fino a qui. Questo è un luogo top-secret.
Tommy si guardò attorno incredulo. Il nascondiglio segreto era un ufficio normalissimo. Affissa al muro la foto del presidente Napolitano, e una finestra aperta con vista sulla tangenziale. A completare il quadretto di top secret c'era l'indicazione dello svincolo sottostante: Margellina.
Un rapido sguardo ai suoi sequestratori. Normali poliziotti.
Lo sguardo interrogativo di Tommy anticipò l'immancabile domanda:"Ma siete tutti stronzi qua dentro? Che nascondiglio segreto di merda è questo? Siamo a Margellina. Almeno chiudete la finestra!"
- Eggià, oggi mi mancava proprio 'sto consiglio. Ma che hai fatto l'abbonamento a "Diventa anche tu uno Sherlock Holmes cagacazzo Facile deAgostini"? Il nascondiglio che vedi è provvisorio. Abbiamo anche quello bello, cosa credi? Tutto sotterraneo, e con le porte che si aprono tramite riconoscimento della retina! Mica cazzi. Solo che non è ancora pronto. Disguidi burocratici, subappalti e mazzette. Tutto fermo. E' venuto anche il Gabibbo a farci un servizio su 'sto macello. Non hai visto il servizio a striscia? Mi hanno anche intervistato. Indossavo delle tette finte per non essere riconoscibile. Io volevo i baffi, ma al negozio erano finiti, mannaggia 'o cazzo! Ma chettispiegoaffare? Tu leggi "Diventa anche tu uno Sherlock Holmes cagacazzo Facile deAgostini", vero? Mabbafangule...
- Commissario, si calmi. Non è il momento.
In mezzo agli uomini in divisa comparve un uomo distinto ed elegante, con un lieve accento straniero. Si avvicinò e sorrise amabilmente al prigioniero.

...continua...

07 settembre 2006

Comment Contest. And the winner is...


Un commento che gli ho invidiato. Che avrei voluto scrivere io. Splendido. Inarrivabile. Con questa motivazione Paolo si aggiudica, per il suo commento a Il vero progresso (18 Agosto), il premio di commento del mese, che consiste nella possibilità di bullarsi e farsi bello pubblicamente.
Raggiunto dall'inaspettata notizia, Paolo è caduto in un pianto di felicità dirotto. Ha indossato la corona (nel senso di birra... meglio non sapere come si indossi), l'elegante mantello con la dicitura "mantello tagliafiamma" ed ha impugnato lo scettro con l'effige del petofono gonfio, segno di ilare fertilità. Tra singulti e flash ha rilasciato la dichiarazione:"Sono commosso, il mio commento ha vinto il premio "commento del mese". Che dire, non me lo aspettavo, non sapevo neanche che ci sarebbe stata questa premiazione. Dedico questa vittoria a quanti mi hanno sostenuto durante la stesura dei commenti e a tutti quelli che mi vogliono bene. Sono onoratissimo di ricevere questa onorificenza. Anche se nei prossimi mesi verrò senz'altro scalzato, visto che ora la competizione si farà acerrima, agguerrita. Già immagino i colpi bassi, le pugnalate alle spalle. Ma farò del mio meglio per continuare a commentare in serenità, senza scendere in becere, infantili schermaglie a colpi di tastiera. Grazie, potete applaudire. Possibilmente commossi."

Menzione d'onore a Ime (il primo commento registrato dal blog) e Nicola (post londinese: un pazzo che mi visita mentre è all'estero. Sono onoratissimo). Vista la rilevanza dei loro interventi, in via eccezionale si aggiudicano una menzione d'onore a testa. Potranno vantarsi moderatamente in contesti frugali.

Mi rendo conto che queste premiazioni a sorpresa possono aver suscitato qualche perplessità. Per questo mi sono appositamente attrezzato. Se qualcuno avesse delle contestazioni è pregato di prendere il numero successivo dall'apposito distributore, ed attendere in prossimità dello stesso il proprio turno. Grazie

06 settembre 2006

Nuove Professioni: il responsabile


Il problema della disoccupazione nasce nel momento in cui l'offerta e la domanda di lavoro non sono coordinate. Vorrei analizzare questo concetto, apparentemente banale, ma che porta con sé un risvolto interessante. Domanda e offerta non coordinate può significare due cose:
a- Potenziali lavoratori offrono profili professionali per i quali, almeno al momento, non vi è richiesta.
b- Potenziali posti di lavoro non vengono coperti poiché non esiste, almeno al momento, un profilo professionale adeguato.
Alla luce di queste considerazioni mi sembra di percepire una possibilità per tutti i disoccupati, e per le persone poco soddisfatte del proprio lavoro. La chiave di tutto è inventare una nuova professionalità che risponda alle esigenze del mercato. Il fatto di essere il primo comporta un successo pressoché certo.
Mi rendo conto che la mia affermazione presti il fianco ad una facile obiezione: quanto proposto è facile a parole, ma difficile da realizzare.
Secondo me non è vero. Facciamo una prova. Parto da una analisi della società.
Due cose che noto immediatamente sono:
- Un diffuso buonismo. Vedo folle di persone ansiose di dimostrare al prossimo la loro bontà. L'importante è che il gesto sia plateale, pubblico, riconoscibile. Ci tengono a mettere in scena il loro buoncuore-show.
- La refrattarietà ad assumersi responsabilità. Cazzo, questa secondo me è incredibile. TUTTI vogliono sempre comandare, ma NESSUNO vuole mai essere responsabile delle proprie scelte. Ridicolo. E più patetico che ridicolo.
Bene. Questo ritratto della società tratteggia chiaramente una esigenza. Essa può essere condensata in una nuova figura professionale: il responsabile professionista, inteso come persona il cui lavoro consiste nel sobbarcarsi le responsabilità che gli altri fuggono.
Potenziali clienti: uomini d'affari che non vogliono affrontare le proprie responsabilità ed abbienti buonisti in genere. Le loro terribili responsabilità, previo congruo pagamento, non sono più loro. Vengono assunte dal libero professionista.
Già immagino l'ufficio del responsabile professionista: una spiaggia bianca di fronte ad un mare smeraldo. Adagiati su un tavolino di bamboo, un bicchiere con un drink variopinto ed un telefono. Squilla il telefono...
-Pronto, sì... sì... effettivamente è così. Mi dispiace ma era inevitabile. ...Sissì, è proprio colpa mia. Nonò, lui non c'entra. E' stata una mia scelta. Mi dispiace... Mi dispiace, ma no. Non cambierò idea... a maggior ragione se continua a elencare possibili professioni per mia madre... arrivederci, anzi addio: non abbiamo più nulla da dirci. E' colpa mia e non cambierò idea.
KLANK.
Giù il telefono, e poi, per combattere lo stress, un bagno ristoratore ed un massaggio ricevuto dalle sapienti mani delle conturbanti segretarie in bikini.
...et voilà. Un'altra pesante giornata di lavoro terminata per la nostra nuova figura professionale.
Per ulteriori informazioni sulla figura del responsabile professionista, o per la consultazione del relativo albo professionale, l'indirizzo è il seguente:
http://cisternae.blogspot.com

04 settembre 2006

Wannabe-Art Safari: Fish Crash

Altra rotonda, altro wannabe-art safari. Ho provato a dare una spiegazione a questo monumento. Un giorno aspiro a diventare un critico di wannabe-art...
L'opera qui esposta è stata probabilmente realizzata in memoria delle migliaia di pesci innocenti che muoiono ogni anno negli incidenti stradali in cui vengono coinvolti mezzi per il trasporto ittico. E' un problema di scottante attualità. Povere bestiole. Perchè studio aperto parla sempre di cani abbandonati in autostrada, e non accenna mai a queste vittime della strada? Esiste forse una segreta connivenza tra italia1 e i canili municipali? Esiste forse un legame tra le reti mediaset e i cani? La questione sollevata ha una una risposta anche troppo facile: viste le velleità artistiche dei programmi televisivi attuali, il canile è fucina di nuovi talenti per le prossime stagioni televisive. Pionieri inconsapevoli in questo campo sono i vari cani trovatelli di studio aperto, che notoriamente alzano lo share della trasmissione. Sicuramente i dirigenti televisivi studiano il fenomeno da tempo, allettati dagli incrementi di ascolti ottenuti a costi irrisori. A questo punto si pone una questione molto delicata: la TV spazzatura esiste? Se sì, perché? Essa potrebbe essere causa (o effetto) di un eventuale impoverimento del livello culturale medio della società?
...Ecco... miracolo... il velo si scosta... ho capito!. Fish Crash è una scultura con un forte messaggio di denuncia verso la società moderna, e la sua passività di fronte al progressivo appiattimento culturale dei mass-media. Un opera indubbiamente coraggiosa, intensa e ricca di significato. Evidente espressione drammatica dell'altissimo concetto della caducità umana.
...
Toh... mi giunge ora una comunicazione che mi gonfia di orgoglio: sono stato appena nominato primo critico assoluto della corrente artistica da me scoperta. Ringrazio sentitamente la commissione formata da un solo membro, peraltro me stesso, che saluto.

03 settembre 2006

Operazione racconto: Il fagiolo

EPISODIO 2
Tommy distolse lo sguardo dall'uomo carbonizzato e si impose di proseguire in direzione fagiolo. Il rischio era oggettivo e reale, ne aveva appena avuto la prova. Ci voleva coraggio. Passi lenti e ragionati. Scovare un sentiero sicuro in quella polveriera era arduo. Disseminati in ogni dove, si potevano scorgere i vari protagonisti dalla tradizione pirotecnica partenopea passata: il pallone di maradona, il baule di san gennaro, il furgoncino esplosivo di san ciro...
Era vicino, una questione di alcuni ulteriori passi cauti. Eccolo. Lui, il fagiolo, era lì. Immobile ed apparentemente innocuo, adagiato su un cuscino di velluto rosso, sopra una stele non più alta di un metro. Affissa sulla stele, una targa d'ottone riportante la scritta Fagiolo.
Una voce roca ed autorevole, simile ad un tuono nella notte, ruppe il silenzio:"Benvenuto Tommy".
-Chi sei?
-Sono Alfio.
-Alfio chi?
-Alfio Mambelli. Ascoltami bene. Il fagiolo che hai davanti non è normale. Analizzalo attentamente: è formato da due metà. Una rossa ed una blu. Mangia la parte blu, e la storia finisce. Ti sveglierai nel tuo letto accolto dal rassicurante tepore di un peto mattutino. Per carità ricordati di non agitare le lenzuola. Mangia la parte rossa e scoprirai la verità su questa storia. Ricordati che la parte rossa ti offre la verità su questa storia. Nulla di più. Nessun lieto fine. Hai inteso? Hai domande?
-Sì, una. Vorrei sapere quale parte ha mangiato l'uomo carbonizzato. E' possibile?
Silenzio. Dall'altra parte silenzio di tomba. Il fagiolo effettivamente era doppio. Che fare? Questa situazione ricordava a Tommy un film visto in passato, e cercò di far tornare alla mente la scelta giusta. Non ricordava un gran ché. C'era un tipo vestito da becchino e una gnocca che scorrazzava a destra e manca avviluppata in abiti fetish. Una trama complicata e troppi sequel... cazzo come poteva una persona normale ricordare i dettagli di una roba simile? Fanculo, Tommy mangiò entrambe le parti.

...continua...

01 settembre 2006

Quota 10

...è un piccolo passo per un uomo, ma un grande passo per un pigro. Quota 10 post. Mi sento in alto come quando da bambino mi ergevo orgoglioso sulla vetta del mucchietto di sabbia del parco vicino a casa mia. Braccia vittoriose al cielo e capelli al vento. Eh sì, sulla cima del mucchietto si respirava proprio un'aria più rarefatta... lo ricordo distintamente.
Approfitto di questo messaggio auto-celebrativo per alcune comunicazioni di servizio:
1- Innanzitutto ci tengo tantissimo a ringraziare i 5 visitatori giornalieri che vanto. Come fate? Siete i miei eroi personali. Vi conosco uno per uno, e sicuro una volta di queste vi offro una birra.
2- Mi scuso per la mia incostanza. Ho cercato di rimediare parzialmente alle "visite a vuoto" implementando un feed RSS. Segnala automaticamente la presenza di nuovo materiale. Si trova sulla colonna a destra. Per gli amanti della simple life, esiste anche l'altrenativa via mail: se mi contattate a riguardo, vi comunicherò personalmente la pubblicazione di nuovo materiale.
3- Dichiaro aperta la prima campagna promozionale di cisterna. Ringrazio anticipatamente ogni benefattore che metterà nella propria sign il claim ufficiale di cisterna, che è il seguente:
...anche [tuonome] legge cisterna
http://cisternae.blogspot.com

Inizio subito ringraziando Paolo68123 e Prince Charming, pionieri assoluti di questa campagna pubblicitaria.
4- Sarà edonismo, sarà solitudine, ma i feedback mi fanno sempre piacere. Se qualcuno volesse contattarmi con spunti, opinioni, commenti, potenziale nuovo materiale... ogni messaggio è gradito.
5- Se senti un odore strano, viene da fuori. Sempre e comunque. Non guardare me.